Con la strada resa scivolosa da pioggia o neve, la visibilità precaria e le condizioni meteo sfavorevoli, il primo motivo per cui rispettare i “segnali invernali” è semplice: evitare uscite di carreggiata e incidenti, anche gravi. Ma l’altra valida ragione per osservare scrupolosamente la segnaletica è tenersi alla larga dalle multe, preservando portafogli e punti della patente. Non solo: al di là dei verbali da Codice della Strada, in determinate situazioni può entrare in gioco anche il Codice Penale, per la precisione il reato di omicidio e lesioni stradali, introdotto nel marzo 2010 per limitare i sinistri più pesanti. Per conoscere le regole, si legga il decalogo di OmniAuto.it sull’obbligo di gomme invernali o catene a bordo: 10 risposte a 10 domande. Invece in basso, procediamo per gradi con l’obiettivo di fornire una guida anti-stangate per sapere a quali pericoli si va incontro sgarrando nel rispetto delle ordinanze 2017/2018.


Un tris in crescendo


#1. Obbligo di pneumatici invernali o catene da neve: prima multa. Il classico segnale tondo blu con la gomma catenata impone di viaggiare, da quel punto, con pneumatici invernali oppure, in alternativa, con catene da neve montate. In città la multa è di 41 euro, ma si tratta di casi rarissimi. Lo dice l’articolo 7 del Codice della Strada, che riguarda la “Regolamentazione della circolazione nei centri abitati. Fuori città, il verbale è di 85 euro: questa è la situazione di gran lunga più frequente (articolo 6). Infatti, l’ente proprietario della strada può “prescrivere che i veicoli siano muniti ovvero abbiano a bordo mezzi antisdrucciolevoli o pneumatici invernali idonei alla marcia su neve o ghiaccio”. Invece, il cartello rettangolare che impone pneumatici invernali oppure, in alternativa, catene da neve a bordo si trova generalmente fuori città: contravvenzione di 85 euro per chi non lo rispetta. Regola introdotta nel 2010, con legge 120.


#2. Dotazioni invernali: seconda multa. Dopo aver preso una prima multa fuori città, occorre dotarsi di pneumatici invernali o di catene da neve: solo in questo caso, si può proseguire. Chi invece insiste a viaggiare non a norma, e viene per una seconda volta fermato dalle Forze dell’ordine, subisce un’altra multa: 85 euro e taglio di 3 punti della patente. È chiaro che vale l’identico ragionamento fatto dopo la prima multa: per circolare, ci si deve dotare delle dotazioni invernali. In generale, si tenga presente quanto stabilisce l’articolo 192 del Codice della Strada: le Forze dell’ordine possono “ordinare di non proseguire la marcia al conducente di un veicolo, qualora i dispositivi di segnalazione visiva e di illuminazione o i pneumatici presentino difetti o irregolarità tali da determinare grave pericolo per la propria e altrui sicurezza, tenuto anche conto delle condizioni atmosferiche o della strada”.


#3. Incidente con lesioni fisiche: attenzione. Il caso da analizzare è semplice e al contempo inquietante: chi non rispetta l’obbligo di dotazioni invernali e causa un incidente con ferite all’altro guidatore (oppure a un pedone o a qualsiasi altro utente della strada) guaribili in oltre 40 giorni, può essere processato per il reato di omicidio e lesioni stradali. Anzitutto, il Prefetto dispone il ritiro immediato della patente; dopodiché, sarà il giudice a valutare se sospendere la licenza di guida fino a 5 anni.


Incidente: il malus Rca è certo


C’è infine un terzo motivo per dotarsi di pneumatici invernali o catene da neve lì dove obbligatorio: prevenire gli incidenti per tutelare la polizza Rc auto. Infatti, qualora si causi un sinistro, la propria compagnia risarcisce i danni all’altro guidatore; e alla scadenza della Rca annuale, scatterà il malus, col peggioramento della classe di merito e un aumento tariffario pesantissimo. E, se si presta la vettura, il discorso non cambia: il proprietario del mezzo subirà il rincaro della tariffa Rca in caso di incidente.

Fotogallery: Pneumatici invernali o catene da neve a bordo, domenica torna l’obbligo