I dati di mercato parlano chiaro, i SUV sono la categoria di auto che la gente acquista di più o che vorrebbe acquistare. C'è chi però l'auto la usa principalmente in città e magari non trasporta tante cose o persone, e allora per togliersi lo sfizio del crossover ci sono le versioni rialzate delle citycar. Una di queste è la Karl Rocks, che nella versione a doppia alimentazione benzina/GPL come quella di questa prova garantisce costi di gestione davvero interessanti.

I pro

Look da dura – I designer di Opel sono riusciti a tirare fuori un bel po' di grinta dalla Karl “normale”. In appena 3 metri e 68, hanno concentrato tutti i tratti caratteristici di un vero crossover. Innanzitutto l'assetto è rialzato di due centimetri, poi ci sono le slitte nel sottoscocca di colore alluminio, la plastica grezza a protezione della carrozzeria e le barre sul tetto. Infine, sono di serie i cerchi da 15” bicolore.

Un bel carattere – Quello della Karl Rocks è uno dei “mille” più reattivi sul mercato e, al contrario di tanti altri, non vibra e non è mai troppo rumoroso. La risposta all'acceleratore è sempre pronta e anche l'elasticità è buona. Il cambio a cinque marce ha innesti precisi e lo sterzo è consistente senza mai risultare pesante. Anzi, con il tasto City si alleggerisce per favorire le manovre.

Poche sorprese e consumi bassi - Andando a GPL, il portafogli ringrazia anche perché, con il piede leggero, si fanno fino a 18 km/l. I consumi sono contenuti anche se si va a benzina, con 25 km/l sul misto tranquillo, 15 km/l in autostrada e 13 in città, per una media generale di ancora 18 km/l.

A richiesta, ma al prezzo giusto – La dotazione di serie della Karl Rocks è piuttosto ricca: tra le altre cose ci sono, ad esempio, i cerchi in lega da 15”, il climatizzatore manuale, i sedili posteriori ribaltabili e il sistema di connettività e assistenza 24 ore su 24 Opel OnStar. Per completare la dotazione, però, non bisogna “svenarsi”, nel senso che gli optional sono offerti ad un prezzo giusto. Per esempio, le luci diurne a LED costano 100 euro, i sensori di parcheggio 240 euro, il cruise control 100 euro. Il sistema d'infotainment compatibile con Android Auto e Apple CarPlay costa 150 euro.

I contro

➤ Bagagliaio piccolo – Il valore minimo di capacità di carico è 200 litri e, se paragonato a quello delle concorrenti, alcune anche più corte della Karl, risulta essere il più sacrificato. Se si abbattono i sedili invece la situazione migliora, visto che 1013 litri è un valore superiore alla media del segmento. Resta il fatto, però, che abbattere i sedili non è un'operazione facile e il piano che si viene a creare non è piatto. Mancano poi dei ganci per le buste della spesa, una luce e una presa elettrica.

➤ Comfort migliorabile – Fuori dall'utilizzo cittadino la Karl Rocks soffre di un'insonorizzazione scarsa alle velocità sostenute, sia per quanto riguarda i fruscii aerodinamici che il rotolamento delle gomme. Con il fatto che l'assetto è stato rialzato, la Rocks tende a coricarsi un po' di lato nelle curve più veloci. Infine, il comfort in città sarebbe potuto essere migliore con un sistema di Start&Stop.

➤ Occhio ai dettagli! - Anche se parliamo di un'auto “economica” come una citycar, sulla Karl Rocks si sarebbe potuta fare più attenzione a qualche dettaglio. Per esempio, i comandi degli alzacristalli elettrici non sono retroilluminati e sono difficili da trovare di notte, così come la presa USB nella parte più bassa della plancia. Non ci sono poi le maniglie sul tetto e, come già detto, anche il vano bagagli non è illuminato.

Fotogallery: Opel Karl Rocks 1.0 GPL, Pro & Contro