Alternatore: il nome la dice lunga. Infatti, come tutti sapete bene, converte l’energia meccanica fornita dal motore in energia elettrica sotto forma di corrente alternata: questa alimenta le componenti elettriche dell’auto. A differenza della corrente continua, quella alternata non ha sempre lo stesso verso, invertendolo a una certa frequenza. L’alternatore quindi ricarica la batteria, tanto che quando si porta la vettura a farla controllare (per esempio, un check-up estivo prima di partire), il centro assistenza verifica sempre la batteria, così da avere la sicurezza assoluta che il sistema di ricarica sia efficiente. Ecco allora qualche dritta che riguarda proprio l’alternatore.


Tris da conoscere


#1. Sistema. A grandi linee, prima la batteria dà energia perché il veicolo si avvii; poi il motorino d’avviamento lancia il motore grazie a quella energia; infine, appena il veicolo si mette in moto, l’alternatore fornisce energia elettrica per il funzionamento delle apparecchiature elettriche e della stessa batteria.


#2. Spia. Se la macchina non parte perché non arriva corrente (un po’ come se fosse tutto spento), la colpa potrebbe proprio essere dell’alternatore ko: sul cruscotto si accende la spia della batteria. Il nostro consiglio, in questi casi, è di rivolgersi a un’officina per la delicatezza dell’intervento: si ha a che fare con l’elettricità.


#3. Collegamenti. In officina, il meccanico aspetta sempre che il motore si raffreddi prima di cominciare a lavorare. Dopodiché, evitando comunque un corto circuito, si sincera che la batteria funzioni. In caso positivo, anzitutto controlla che tutti i collegamenti siano ok: cerca se il malfunzionamento è dovuto a una rottura dell’alternatore oppure a un falso contatto. Accedere all’alternatore non sempre è facile, e talvolta il centro di riparazione può impiegare un po’ di tempo per scovarlo. Se il problema è l’alternatore (l’officina utilizzerà per un test il voltometro), il meccanico smonta quello guasto e, prima di montare il pezzo di ricambio, si assicura che il regolatore di voltaggio e la puleggia coincidano con quelli del dispositivo vecchio. Quindi, ripristina i collegamenti elettrici e i cavi sul nuovo alternatore, poi rimette la puleggia nella sua postazione e la fissa con i bulloni. Alla fine, ricollega il cavo positivo alla batteria e avvia l’auto per capire che l’alternatore stia caricando.


Quanto costa


Indicativamente, considerando un’auto media, il cambio di questo dispositivo costa da 100 a 500 euro. Infatti, il costo della manodopera varia da 50 a 100 euro; a questo, va aggiunto il pezzo, che IVA inclusa va da 50 a 400 euro. Le cose cambiano se il problema riguarda solo una piccola parte dell’alternatore o la cinghia dell’alternatore stesso. Il conto lievita se sono da cambiare sia l’alternatore sia la batteria. E quando darà problemi l’alternatore? I fattori in gioco sono numerosi (dipende anche dallo sfruttamento dei vari apparati elettronici del veicolo): con un utilizzo piuttosto intenso della vettura, grosso modo 7 anni, ossia 150.000 km.