C'è chi ha un'irresistibile voglia di infrangere il Codice della Strada, facendosi beffe di tutte le telecamere sparse lungo lo Stivale: per farlo, gli serve un'auto intestata a un'altra persona. Che però non accetterà mai di prestargli la propria vettura, per poi ricevere tutte le multe a casa. E allora, a questa pericolosissima mina vagante per le strade italiane, non resta che commettere un reato: roba da Codice Penale e non più da Codice della Strada. Per la precisione, il trucco consiste nel clonare la targa di un'altra auto. Si compra (o si ha) una vettura identica a quella della vittima, si copia la targa del veicolo del proprietario da "spennare" e la si applica sulla propria auto. E via: passaggi a tutto spiano sotto gli occhi di autovelox, telecamere ai semafori e alle ZTL. Tutte le contravvenzioni arriveranno a casa della vittima inconsapevole. Che si accorgerà del guaio solo una volta ricevuta una multa. E nella peggiore delle ipotesi, la macchina con targa clonata verrà utilizzata per commettere perfino crimini, scippi, rapine. Ecco cosa fare se, per pura sfortuna, siete voi le vittime della clonazione della targa.


Tris per limitare i danni


#1. È così? Anzitutto, appena ricevete a casa una multa, e ritenete che la vostra auto non possa aver commesso quell'infrazione rilevata dalla telecamera, dovete avere l'assoluta certezza che sia come dite voi. Siete sicuri di non aver utilizzato la vostra vettura nel momento in cui è stata commessa la violazione? Non avete mai prestato la macchina, così che siano stati altri a superare il limite di velocità o a passare col rosso o a entrare abusivamente in una ZTL? Appurato che il veicolo è innocente, passate alla fase due.


#2. Errore informatico. La seconda possibilità è che l'organo accertatore abbia commesso un errore: magari il sistema informatico dei Vigili è andato in tilt. Ha letto male un numero o una lettera della targa, ha confuso il vostro veicolo con un altro, oppure ha inviato verbali "pazzi" quando invece la vostra macchina non ha mai violato il Codice della Strada. Recatevi di persona al comando dell'ente accertatore e cercate di capirci di più. Se salta fuori la clonazione, non resta che fare ricorso.


#3. Opposizione. Se c'è solo una multa di poco conto, fate denuncia alle autorità: alla Procura della Repubblica competente per il territorio di residenza oppure direttamente presso la stazione dei Carabinieri più vicina. Se la vettura sulla quale è stata apposta la targa clonata è identica, dimostrare la truffa non è facile; se c'è una minima differenza, provare la frode è facile. Poi ricorrete al al Prefetto competente per il luogo dell'infrazione entro 60 giorni dalla notifica della contravvenzione: verbale annullato grazie alla denuncia alle autorità. In alternativa, ricorrete al Giudice di Pace entro 30 pagando però 43 euro di tassa allo Stato: comunque, anche in questo caso, multa eliminata. La terza strada è l'autotutela, che però è da prendere in considerazione solo se c'è una piccola unica multa. Se invece la posta in gioco è elevata (multe per centinaia di euro), meglio se fate denuncia con un avvocato, che vi aiuterà anche a fare ogni singolo ricorso contro la multa, o un ricorso unico, al Prefetto o al Giudice di Pace.


Punti-patente, come cavarvela


Il clonatore della targa dell'auto ha commesso infrazioni tali da far perdere punti al guidatore? Compilate e inviare all'Ufficio accertatore il modulo relativo ai dati del conducente: allegate la denuncia contro ignoti e la copia del ricorso già inoltrato. Eviterete, per ogni mancata comunicazione dei dati del guidatore, la supermulta di 300 euro.