In Italia ci sono complessivamente 38.731.069 patenti attive: questo dato, assieme a tutti quelli che riguardano le licenze di guida, sono ora disponibili su questo link: dati.mit.gov.it. Ossia una pagina specifica del sito del ministero dei Trasporti che contiene tutte le informazioni aperte sulle patenti. Parliamo delle licenze attive: le autorizzazioni amministrative alla guida di autoveicoli e motoveicoli, provenienti dall'archivio nazionale abilitati alla guida su strada gestito dalla Motorizzazione. L’unico neo è che sono aggiornati solo al 26 maggio 2017; comunque, c’è la suddivisione per Regioni e consentono rielaborazioni dal punto di vista delle date di rilascio, dei punti complessivi, dell’età dei conducenti e di altro ancora.


La questione privacy


Il database è utile agli addetti ai lavori e consente anche di avere la "foto" della situazione patenti in Italia. Invece, sulla questione privacy, il ministero dei Trasporti non fa menzione (nella nota a disposizione della stampa) di protezione dei dati personali. Pare comunque scontato che la privacy dei patentati sia garantita.


Dentro i numeri


Tra le prime dieci Regioni per presenza di patenti, è in testa la Lombardia con 6,4 milioni pari al 16,6%, seguita dal Lazio con 3,7 milioni (9,7%) e dalla Campania con 3,3 milioni (8,7%). Guardando alle fasce di età, il 58,2%, cioè 22,5 milioni di patenti, appartiene a conducenti dai 45 anni insù. Circa il 19% dei conducenti è tra i 35 e i 44 anni, mentre sono il 14% le persone nella fascia tra i 25 e i 34 anni e al di sotto dei 25 anni figurano 870.682 persone, vale a dire l’8% del numero delle patenti totali. Si tenga presente che (come dice il sito stesso), l’anteprima delle risorse (a seconda) può richiedere anche alcuni minuti data la grande mole di dati: dipende dalla connessione e dal traffico sul server. A dire il vero, funziona un po’ a singhiozzo, nel senso che ogni tanto compare la dicitura “Errore 500 - MIT”, ma servirà forse un po’ di tempo per mettere in sesto la macchina.


Un’enormità di punti-patente


A far riflettere sono i punti-patente: più di un italiano su due (il 54,5%) ha il massimo di punti (30, partendo da una dote iniziale di 20) mentre si attesta al 43% il numero di persone che hanno tra i 29 e i 20 punti patente. Intorno al 2% il dato relativo a coloro i quali si ritrovano con punti tra 19 e 10 mentre risulta infinitesimale (0,24%) il dato di quelli con un numero esiguo, ossia tra 9 e zero, di punti sulla patente. Se si considera che siamo stati multati, in Italia, per 1,7 miliardi di euro in un anno, significa che qualcosa della patente a punti non quadra: o sono tutte sanzioni senza tagli di credito (improbabile) oppure il meccanismo dei punti-patente potrebbe aver bisogno di una rivisitazione. Perché forse il recupero punti tramite un corso senza esame è troppo facile (qui vi spieghiamo come recuperare i punti patente); oppure perché esiste il ritorno a 20 punti dopo un biennio privo di verbali gravi; o perché resta sempre la scorciatoia della mancata comunicazione del guidatore alla Polizia (con multa supplementare, però, di 300 euro).