Chiedetelo a un ortopedico: in ambito lavorativo i disturbi dell'arto superiore riguardano principalmente la spalla (sollecitata nel corso dei movimento), il gomito, la mano e il polso. Che è una struttura complessa e delicata: qui dentro, c'è il tunnel carpale, un canale delimitato dalle ossa del carpo e dal legamento traverso del carpo, all'interno del quale passa il nervo mediano insieme ai tendini flessori delle dita. E proprio per via del lavoro (non solo per l'uso del mouse), molti soffrono della sindrome del tunnel carpale, dovuta alla compressione del nervo mediano nel suo passaggio attraverso il tunnel carpale. Si manifesta con formicolii e sensazione di intorpidimento alle prime tre dita della mano e parte del quarto dito che compaiono soprattutto al mattino e/o durante la notte. Successivamente, compare dolore che si irradia anche all'avambraccio con perdita di sensibilità alle dita e di forza della mano. Un guaio pure per chi guida: vediamo come combatterlo proprio in auto.


Tris anti-tunnel


#1. Tutore. Se ritenete di soffrire della sindrome del tunnel carpale, rivolgetevi allo specialista, che con adeguati esami stabilirà poi la terapia. Al volante come di notte durante il sonno, potete indossare un tutore rigido indossati: tiene il polso in posizione neutra. Impedisce l'irritazione del nervo mediano o ulnare. Inserite la mano nel tutore come fosse un guanto: stringete appena le cinghie e fate sì che la stecca palmare sia in asse con l'avambraccio. Regolate le cinghie: ok un sostegno rigido, purché non scomodo.


#2. Posizione. Lavorate molto alla tastiera e al mouse? Fare attenzione alla postura: il piano di lavoro deve essere posto all'altezza di gomiti o più in basso. No alle braccia sempre piegate per ore: il rischio è che nervi e tendini sempre in estensione causino stress. Allo stesso modo, in auto, la posizione raccomandata è quella delle "9 e 15" che consente di rilassare le spalle e le articolazioni delle braccia (utile anche contro il mal di schiena). La modalità di presa del volante è importante per evitare sovraccarichi alle strutture muscolo-scheletriche e nervose del polso; impugnatelo in modo che i polsi siano mantenuti in posizione intermedia tra flessione ed estensione (posizione neutra). Evitate le posizioni mantenute a fine corsa che sollecitano eccessivamente le strutture del polso con il rischio di sviluppare patologie a carico di tendini e nervi.


#3. Logorio. Sono a rischio tunnel carpale non solo tassisti e camionisti, anche alcuni automobilisti che trascorrono molte ore alla guida, magari con qualche problema al polso dovuto all'attività professionale. Perché c'è il volante da impugnare, e l'uso della vettura implica diversi movimenti: vedi il carico e scarico di oggetti dal baule, l'apertura della portiera, l'azionamento della leva del cambio. Senza contare l'utilizzo del polso per regolare la radio, o per immettere una destinazione nel navigatore. La soluzione è una sola: fare pause appena possibile (come minimo di 5 minuti ogni ora), specie se già si avverte un indolenzimento. Un grosso problema è il freno di stazionamento meccanico che implica uno sforzo dei muscoli dell'avambraccio e del polso: che fare? Come sapete, in molte vetture è predisposto un dispositivo elettro-meccanico a pulsante sulla plancia o sul vano del cambio.


Terapia conservativa


Se possibile, è meglio la terapia conservativa: tutori per il polso più un trattamento farmacologico a base di farmaci antinfiammatori (prima quelli non steroidei). Però occhio se guidate: le medicine causano sonnolenza. Ovviamente, se il guaio peggiora o il dolore è molto forte, si può pensare anche a un trattamento chirurgico del polso.


[In collaborazione con Aldo Ferrara, professore di malattie respiratorie dell'Università di Siena, Executive Manager dell'Associazione European Automotive Medicine (ERGAM); autore di "Fisiologia clinica alla guida" (Piccin Ed. 2015)]