Quando si tratta di comprare una vettura usata, si devono fare i conti con la burocrazia dell'auto: ci sono passi molto precisi da fare, con diversi documenti da presentare. Saranno pure vincoli a protezione sia di chi acquista la macchina di seconda mano sia di chi la vende, ma alla fine pesano sul portafogli dell'acquirente: per prassi, è lui che paga le tasse al Fisco in caso di compravendita di un veicolo (costi che fra l'altro frenano il mercato dell'auto usata in Italia). Cercando di semplificare al massimo, ecco i punti chiave, con l'aiuto dell'Automobile Club d'Italia.


Auto usata in tre mosse


#1. Cosa fare. Acquistate un'auto usata? Dovete autenticare la firma del venditore sull'atto di vendita. Entro 60 giorni dall'autentica, registrate il passaggio di proprietà all'unità territoriale del Pubblico Registro Automobilistico (PRA) gestito dall'ACI: questo rilascerà il Certificato di proprietà digitale. Chiedete poi l'aggiornamento della carta di circolazione all'ufficio provinciale della Motorizzazione. Con l'autentica della firma del venditore sull'atto di vendita allo Sportello Telematico dell'Automobilista del PRA oppure della Motorizzazione, è obbligatorio domandare la registrazione del passaggio di proprietà. La contestualità dell'autentica della firma e della richiesta del passaggio di proprietà garantisce la certezza giuridica dell'aggiornamento dell'archivio del PRA con i dati del nuovo proprietario del veicolo. La richiesta del passaggio di proprietà di un veicolo può essere presentata da voi che comprate a uno Sportello Telematico dell'Automobilista quando si dispone del Certificato di proprietà cartaceo o digitale.


#2. Quali documenti. Oltre al Certificato di proprietà, serve un atto di vendita che può avere 3 forme: dichiarazione unilaterale di vendita con firma autenticata del venditore, in bollo, redatta sul retro del Certificato di proprietà cartaceo o digitale; atto di vendita in bollo redatto in forma bilaterale, con firma autenticata sia del venditore sia dell'acquirente; atto pubblico, o sentenza in copia conforme all'originale, in bollo. Inoltre, occorre la nota di presentazione al PRA su cui indicare il codice fiscale dell'acquirente. A questo, aggiungete la carta di circolazione e la sua fotocopia, il modulo TT2119 di richiesta d'aggiornamento della carta di circolazione, ka fotocopia di un documento di identità.


#3. I costi. Quali somme sono dovute per il passaggio di proprietà di un veicolo per il quale si dispone del Certificato di proprietà? A picchiare duro è l'IPT, Imposta Provinciale di Trascrizione. Un importo variabile a seconda del tipo di veicolo e della Provincia di residenza. Gli importi base li trovate qui. Ma non basta: le Province possono deliberare di aumentare l'importo stabilito dal ministero fino a un massimo del 30%. Qui gli aumenti. Dopodiché, ci sono gli emolumenti ACI di 27 euro, l'imposta di bollo di trascrizione al PRA (32 euro con Certificato di proprietà), diritti di 10,2 euro più versamenti postali, l'imposta di bollo di 16 euro. Insomma, una legnata di centinaia di euro.


Altre due dritte


Se ci si rivolge allo STA di una delegazione dell'Automobile Club o di uno di studio di consulenza automobilistica (agenzia pratiche auto) oltre ai costi previsti per legge, aggiungete la tariffa del servizio di intermediazione. Che è libera. È possibile richiedere il passaggio di proprietà di un veicolo anche dopo i 60 giorni dall'autentica della firma del venditore: pagherete sia l'IPT sia la sanzione per il ritardato pagamento, pari al 30% dell'IPT, più gli interessi legali sulla IPT.