I critici la accuseranno di essersi omologata alle tradizionali utilitarie a cinque porte. Gli entusiasti invece apprezzeranno il design più filante e affusolato, del tutto sconosciuto alle tre generazioni che l’hanno preceduta. Certo è che la Nissan Micra conserva un temperamento ben preciso: fino ad oggi è stata una berlina tutta curve, molto pratica, che in occasione dell’ultimo profondo aggiornamento ha virato in direzione di uno stile più accattivante e sportivo. La trasformazione è avvenuta con il modello in vendita da poche settimane, che manda in pensione quello venduto dal 2017 e introduce una lunga serie di novità a livello tecnico, di stile e anche industriale: la Micra raggiunge ora i 4 metri in lunghezza (+22 cm), adotta la soluzione delle maniglie posteriori nascoste alla vista (sono integrate nel montante) e viene costruita nell’impianto francese di Flins.


Pregi e difetti


Il netto cambiamento a livello di stile non risparmia la funzionalità, da sempre un elemento a favore della Micra, perché l’accesso a bordo non è agevole come su altre utilitarie di pari lunghezza: non a caso i passeggeri posteriori devono inclinare la testa per non sbatterla contro il tetto. Una volta a bordo lo spazio è giusto per le gambe ed i piedi, mentre è sacrificato per la testa e nella zona centrale del divanetto. Nissan ha lavorato meglio però nella zona del mobiletto centrale, di buona fattura, grazie ai rivestimenti superficiali di qualità e alla retroilluminazione davanti alla leva del cambio. L’unica sbavatura è nella parte bassa dell’abitacolo, dove gli assemblaggi non sono impeccabili. La Micra si rifà in termini di comportamento su strada, grazie allo sterzo preciso e all’assetto ben calibrato, che rende l’auto molto ben guidabile nei percorsi ricchi di curve. Il motore a gasolio 1.5 dCi stona in questo contesto, perché denota una certa mancanza di brio a basso numero di giri.


Quanto costa


L’utilitaria parte da 12.600 euro con il motore a benzina 1.0 da 73 CV e sfiora i 20.000 con il diesel 1.5 da 90 CV. Gli allestimenti disponibili sono 5. Quello base, il Visia, non è molto ricco (ma include la frenata automatica d’emergenza) e costringe ad optare per quello di secondo livello, il Visia+, che aggiunge il climatizzatore manuale, la radio con ingresso USB e la connettività bluetooth. La dotazione non è al pari della concorrenza, complice la mancanza dei vetri posteriori elettrici (non disponibili nemmeno a richiesta) e dello start&stop (optional a 200 euro). Il benzina 1.0 sovralimentato (90 CV) parte da 14.700 euro, che diventano 16.800 euro per il 1.5. Nel corso della nostra prova abbiamo registrato percorrenze molto favorevoli al volante del 1.5 dCi, che si è accontentato di circa 5 l/100 km in autostrada e di 4 l/100 km lungo strade extraurbane.

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