A guardarla dall’interno diresti che la nuova Countryman è una Mini al pari di tutte le altre, per via della strumentazione solidale al volante e degli interruttori in stile aeronautico. Poi la guidi in città e ti accorgi che proprio mini non è, alla luce dei 4,30 metri da un paraurti all’altro: la vecchia generazione era 20 cm più corta e aveva un look più slanciato e filante. Nel frattempo però sono arrivate concorrenti nuove (a partire dalle Audi Q2 e Toyota C-HR) e Mini ha ricevuto l’ossatura di base UKL, la stessa della 3 porte e della più lunga BMW Serie 2 Active Tourer, che fornisce numerosi vantaggi a fronte di un aggiustamento delle proporzioni: la Countryman appare così più tozza e pesante, ma si può ordinare anche ibrida e prevede la novità del divanetto posteriore scorrevole. Ve ne parliamo in questa prova del #perchécomprarla.

Pregi e difetti

L’impressione di solidità non è solo visiva, perché una Countryman analoga alla “nostra” sfiora i 1.500 chili. Vero è che adotta il motore 2.0 a gasolio, il cambio automatico e le quattro ruote motrici, dotazioni che fanno aumentare il peso, ma il comportamento su strada ne risente e smarrisce quell’impronta tipica delle Mini più recenti. Il crossover mantiene però uno sterzo molto preciso e si avvale di accorgimenti che rendono felici gli amanti della guida sportiva, a partire dal cambio automatico dotato dei comandi giusti: la leva dev’essere spostata in avanti per scalare, come sulle auto da corsa, e non all’indietro come da tradizione su vetture famigliari. La nuova base meccanica ha consentito però di ricavare un abitacolo e un bagagliaio molto spaziosi, più della Countryman venduta fino a pochi mesi fa: lo spazio non manca anche in altezza, un passeggino entra nel baule anche in senso orizzontale e il divanetto scorrevole concede molte libertà ai passeggeri.

Quanto costa

Nel corso della nostra prova abbiamo registrato percorrenze in città nell’ordine degli 11 km/l, con punte di circa 20 km/l in condizioni più favorevoli. Sono valori entrambi molto validi, alla luce del peso e della trasmissione, ma è un peccato che l’opzione delle modalità di guida Driving Modes non venga offerta di serie: questi accorgimenti software aiutano a migliorare le percorrenze, intervenendo ad esempio persino sulla climatizzazione. La Mini Countryman ha una dotazione di serie piuttosto ricca, ma gli accessori sono molto costosi e diventano convenienti solo quando raggruppati in pacchetti. Anche i prezzi di listino costringono a qualche valutazione: il crossover parte da 27.500 euro, ma aggiungendo qualche optional non è difficile avvicinarsi (o superare) a quota 50.000 euro.

Fotogallery: MINI Countryman 2017