La prima cosa che facciamo quando ci sentiamo poco bene, specie se ci gira la testa, è quella di controllare la pressione sanguigna. No? Male. Proprio come non va bene non controllare quella delle gomme: sì perché la pressione di gonfiaggio dei pneumatici è un parametro fondamentale per la sicurezza stradale, oltre che per i consumi e il comfort. Non va meglio in quanto ad attenzione, anzi, quando si parla di scegliere quale gomme comprare, pensando (ed è un errore) che una valga l'altra. Ok, se volete aumentare la vostra consapevolezza - e visto che è il momento di rimettere le estive - vi proponiamo un piccolo ripasso prendendo come esempio delle Hankook.


Un estivo ad alte prestazioni


Si chiama Hankook Ventus S1 Evo 2 ed è un pneumatico sportivo Ultra High Performance, anche se è disponibile pure per auto “normali”: le misure disponibili vanno da 16 a 20 pollici di diametro. Sì, sono adatte anche per una macchina piccola e leggera come la Mazda MX-5, oppure per la Golf, la Qashqai, etc.. Ma facciamo un passo indietro: quando è il momento di cambiare le gomme? Il primo elemento da non dimenticare è che l'usura del battistrada non è l'unico indicatore che suggerisce di andare dal gommista: già dopo 2 anni, in media, le gomme andrebbero cambiate, dato il decadimento dei materiali di cui sono composte. Quanto al battistrada, è l'area in cui si sviluppano le forze che permettono alla macchina di avere aderenza in curva, in frenata e in accelerazione. Ed è anche la zona più immediata da tenere sott'occhio con il passare dei chilometri. Per capire se l'usura delle gomme è uniforme, ad esempio questo Hankook ha degli indicatori nei tasselli del battistrada, su entrambi i lati.


Usura su, prestazioni giù


Com'è facile intuire, col passare dei chilometri calano anche le prestazioni: ecco perché gli ingegneri Hankook hanno ideato una nuova forma dei tasselli, pensata per compensare a livello geometrico la diminuzione del grip che si ha man mano che l'usura va avanti. Più il battistrada scende, più il tassello si allarga, al fine di aumentare la superficie di contatto tra la gomma e l'asfalto. Non solo: in quanto prodotto ad alte prestazioni, l'Hankook Ventus S1 Evo 2 deve anche provvedere a smaltire il calore. Come fa? Mediante delle lamelle di gomma in più che aumentano la superficie di scambio con l'aria e dei profili aerodinamici che, con la rotazione della ruota, formano un flusso di aria che a sua volta serve a raffreddare la gomma. Entrambe queste soluzioni derivano dallo studio e dalle criticità riscontrate in pista con le potentissime auto da DTM.

Fotogallery: Mazda MX-5 RF, fra curve e traversi con gli Hankook Ventus S1 Evo 2