Per la sicurezza stradale, per il comfort e per il portafogli: ecco tre buoni motivi per controllare la pressione degli pneumatici. Che vengono trascurati, nonostante siano l'unico punto di contatto con l'asfalto. Occhio: se la gomma è troppo gonfia c'è (fra l'altro) il rischio di consumi irregolari del battistrada; mentre se è sgonfia sono possibili surriscaldamenti e danneggiamenti dello pneumatico, consumi molto rapidi del battistrada e la macchina "beve" più carburante. Con riflessi negativi anche a livello ambientale, perché si inquina di più. Senza contare che la corretta pressione fa durare di più lo pneumatico. Grosso modo, con la giusta quantità d'aria, le gomme durano il 40% in più e in un anno si risparmiano 80 euro rispetto a una condizione di sottogonfiaggio. Ma a cosa può essere dovuto un calo di pressione? A diversi fattori, fra cui gli sbalzi di temperatura e piccole perforazioni. Vediamo allora come controllare la pressione delle gomme.


Tre passi


#1. Quando. Il controllo della pressione va fatto "a freddo": massimo tre chilometri di percorrenza (così la temperatura degli elementi non incide sulla misurazione). Almeno una volta al mese e prima di lunghi viaggi. Invece, per un eventuale controllo "a caldo", va previsto un incremento di pressione di 0,3 bar. Comunque, mai sgonfiare pneumatici caldi. In 30 giorni, orientativamente, si perdono mediamente 0,06 bar e gli attuali strumenti TPMS (Tire Pressure Monitoring System) in realtà stimano la pressione, non la misurano. I valori di pressione li dà il Costruttore dell'auto, che fornisce pure indicazioni per impiego normale, in autostrada, a pieno carico: c'è tutto sul libretto d'uso e manutenzione (ma i valori corretti sono spesso riportati anche sul bordo verticale delle portiere dell'auto, visibili su un'etichetta dopo averle aperte). Inoltre, verificate anche la gomma di scorta.


#2. Tre minuti. Se fate da voi in garage con un compressore, o se vi rivolgete a una stazione di servizio o a un gommista, il controllo è molto semplice e non costa nulla. Tutti i professionisti "seri" effettuano gratutitamente quest'operazione, perché è un servizio legato alla sicurezza stradale. Per ogni ruota, svitate il tappo della valvola (usate dei guanti per non sporcarvi le mani), inserite il tubo del manometro (lo strumento che legge la pressione in "bar" e in "psi") nella valvola e osservate il valore della pressione in "bar" sulla scala graduata o sullo schermo del manometro.


#3. Leva decisiva. Per gonfiare uno pneumatico sgonfio, solitamente, bisogna tirare una leva simile al freno di una bicicletta. Mentre se la pressione è troppo elevata si deve premere un tasto (che può essere di plastica o di gomma) per sgonfiarlo e far sfiatare l'aria come se si premesse su una valvola. Con i sensori di pressione, poi, bisogna ricordarsi di "azzerare" il sistema una volta che le gomme sono alla giusta pressione, perché il segnale ricevuto è quello che misura la velocità delle ruote (lo stesso usato dall'ABS e dall'ESP). Se una ruota si sgonfia, quindi, gira più velocemente perché diminuisce di diametro, permettendo di stimare la riduzione di pressione e indicarla nella strumentazione di bordo. Meglio 1 bar in più che 1 bar in meno rispetto alla pressione consigliata: una gomma sgonfia infatti può "uscire" dal cerchione in una manovra di emergenza.


Non solo aria


Altre verifiche fondamentali per lo pneumatico riguardano l'efficienza della valvola e il grado di usura. A questo riguardo anche con usura non ancora al limite (fissato in 1,6 millimetri dal Codice della Strada) si possono creare pericolosi problemi di stabilità per il veicolo, soprattutto sul bagnato: meglio non scendere sotto i 3 mm. Da fare effettuare, inoltre, le verifiche relative agli assetti dei veicolo, l'equilibratura e l'accertamento periodico di eventuali lesioni.



Come si fa a controllare la pressione delle gomme?




Fotogallery: Come si misura la pressione delle gomme