Per una casa automobilistica non è mai semplice rinnovare un modello fortunato e di successo. Le novità possono rivelarsi azzardate o troppo invasive, sconfessando il progetto originario, che in molti casi avrebbe bisogno soltanto di una rinfrescata per non risentire degli effetti del tempo. Pensieri di questo genere avranno turbato le notti delle persone incaricate di aggiornare la Fiat Panda, ovvero l’auto più venduta in Italia nel 2016 e quella più gettonata in Europa nella categoria di appartenenza, la stessa in cui si trovano utilitarie come ad esempio le Kia Picanto, Renault Twingo e Volkswagen up! La decisione presa, in ogni caso, è stata quella più saggia e lungimirante: la Panda rimane un’auto fresca e piacevole nonostante i 5 anni di carriera, quindi gli accorgimenti introdotti per il 2017 sono per lo più marginali e di contorno. Vi raccontiamo in cosa consistono nella prova odierna del #perchécomprarla.


Pregi e difetti


L’utilitaria torinese è rimasta per lo più invariata a livello estetico, ad accezione di alcune novità a livello di colorazioni, ruote e finiture interne. Si conferma quindi un’auto pratica e funzionale, comoda anche per i passeggeri di altezza superiore alla media (fino a 1,85 metri), che siedono agevolmente nell’abitacolo e non si trovano costretti a livello di gambe, spalle e piedi. Anche la persona che siede al centro del divanetto non è troppo sacrificata, ma l’omologazione per 5 è disponibile soltanto in opzione. Il bagagliaio parte da 225 litri e contiene qualche litro in meno rispetto ad alcune concorrenti, ma è sfruttabile e ha una forma regolare. Mancano però gli utili ganci per fermare le borse della spesa. Su auto di questa categoria non è raro trovare accorgimenti al risparmio, come ad esempio il sedile lato guida regolabile solo a scatti o la parte esterna del divanetto non rivestita, ma la qualità complessiva della Panda non è inferiori alle concorrenti: lo dimostrano soluzioni come le bocchette orientabili e gli interni quasi privi di lamiera a vista.


Quanto costa


La Panda del nostro #perchécomprarla è dotata dell’impianto a gpl, optional che incide sul prezzo d’acquisto (da 14.050 euro) ma assicura grossi risparmi nelle spese di gestione: bastano circa 20 euro per effettuare un pieno di gas e percorrere grossomodo 350 chilometri. L’impianto viene installato direttamente in fabbrica e risulta ben integrato nel baule, ma comporta il sacrificio del divano posteriore frazionato: non si può ordinare in nessun caso quando sono previste le bombole. I minori costi di gestione portano a godersi il motore 1.2 da 69 CV, dolce e molto elastico, che si può maltrattare senza il timore di spendere troppo dal distributore. Le versioni meno costose dell’utilitaria partono da 11.300 euro, ma l’allestimento di primo livello (chiamato Pop) non comprende nemmeno la chiusura centralizzata dal telecomando o la luce nel bagagliaio.

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