Nel 2013 alcuni scienziati della Oxford University stabilirono che il misterioso yeti condivide una serie di aspetti genetici con un antico orso polare basato nelle isole Svalbard, in Norvegia, vissuto nel periodo in cui l'orso polare e l'orso bruno accentuarono le rispettive differenze e si affermarono come specie differenti. La scoperta dei ricercatori verrà a suo modo confermata nel 2018, quando arriverà sul mercato la seconda generazione della Skoda Yeti, SUV di lunghezza media che avrà numerose analogie con una razza di orsi bruni tipica dell’Alaska, l’orso Kodiak, nome a cui l’azienda si è ispirata per il SUV Kodiaq. La nuova Yeti, fuori di metafora, avrà quindi uno stile più filante rispetto alla generazione odierna e riprenderà molte linee introdotte con la Kodiaq, a partire dal frontale, come testimonia la nostra ricostruzione grafica.


Crescono le dimensioni e aumenta lo spazio interno


L’immagine che abbiamo realizzato è basata sulle anticipazioni emerse finora, che corrispondono agli annunci della casa: la Kodiaq sarà il modello a cui si ispireranno tutte le Skoda di prossima introduzione, che riprenderanno la forma avvolgente della mascherina, delle luci anteriori e del fascione paraurti. Questa impostazione non verrà tradita dalla nuova Yeti, in vendita fra due anni, che perderà la soluzione del tetto piatto in favore di linee più slanciate e filanti: il nuovo modello avrà quindi un aspetto più filante e meno squadrato rispetto a quello odierno, lanciato nel 2009, ma guadagnerà in termini di spazio interno e capacità del vano bagagli. Le dimensioni potrebbero aumentare e raggiungere i 4,35 metri, quanto la Seat Ateca, da cui la Yeti riprenderà gran parte della meccanica.


Per i motori va sul sicuro


Il SUV dovrebbe utilizzare infatti la base costruttiva MQB a trazione anteriore o integrale, in sintonia con quanto avviene per tutte le automobili piccole e medie del gruppo Volkswagen: la stessa meccanica è utilizzata infatti anche sulle Audi Q2, Skoda Kodiaq e Volkswagen Tiguan. I motori disponibili saranno il benzina tre cilindri 1.0 TSI e il diesel 2.0 TDI, a cui dovrebbero aggiungersi i recentissimi 1.5 con alimentazione a benzina e gasolio, lanciati sulla Volkswagen Golf e presto attesi sui modelli che il gruppo lancerà dal 2017 in avanti. La Yeti dovrebbe poi riprendere dalla Kodiaq alcune tecnologie di guida semi-autonoma, come quelle che permettono all’auto di muoversi da sola quando si trova in colonna. Il prezzo dovrebbe restare inferiore a 20.000 euro.

Fotogallery: Skoda Yeti, quella del 2018 sarà ispirata alla Kodiaq