Non ci sono dubbi, l’app di Google Maps è ad oggi il sistema di navigazione migliore per trovare sempre e comunque l’itinerario più breve e, soprattutto, quello meno trafficato. E’ facile da utilizzare, rileva qualsiasi tipo di rallentamento e calcola con precisione svizzera il tempo di percorrenza. Ecco perché nell’immaginario di molti automobilisti quello di Google è un servizio pressoché infallibile oltre che indispensabile. A meno che… sul vostro percorso non vi imbattiate in una zona a traffico limitato (a Roma).


Le ZTL sono su Google, ma non sull'app


Ebbene sì. Nonostante Google Maps disponga di un elenco di tutte le zone a traffico limitato, quando si attiva la funzione di navigazione, delle ZTL non rimane traccia. Così se a Roma impostate sullo smartphone un percorso che richiede di tagliare a metà il centro città, Google vi suggerirà le strade meno intasate a tutti i costi, compreso però il rischio di prendere una multa passando laddove solo gli autorizzati possono circolare. A quel punto dipenderà tutto dai riflessi di chi guida che dovrà prestare attenzione ai cartelli elettronici che segnalano le limitazioni rimboccandosi le maniche per programmare un percorso alternativo. Il caos della capitale, che da sempre infetta l'umore degli automobilsti e l'efficienza dell'amministrazione, pare che abbia colpito anche i potenti mezzi di Google in persona. 


La soluzione? I nostri occhi!


Si fa fatica a credere che Google “che tutto vede e prevede” non abbia tenuto conto di un aspetto così importante per gli automobilisti. Dai nostri test, per ora, è emerso che la navigazione con Google Maps a Milano è salva: l’area C non è infatti prevista come transito se c’è bisogno di tagliare a metà il capoluogo lombardo. Raccontateci le vostre esperienze e fateci sapere se avete riscontrato lo stesso problema nella vostra città. Anche perché nelle grandi città il numero di zone inaccessibili alle auto è in costante ascesa e conoscere in anticipo un percorso alternativo ti può cambiare la giornata. Il problema romano è quello più denunciato ad esempio su diversi forum e da noi riscontrato. Google tuttavia non ha mai rilasciato una motivazione ufficiale rispetto a questa “mancanza” che però torna utile per ricordare (e ricordarsi) un aspetto importante: ben venga la comodità della tecnologia, ma gli occhi sulla strada dobbiamo comunque averceli noi. Almeno fino a quando non arriveranno le auto a guida autonoma, per cui ci vorranno ancora diversi anni. Per ingannare l’attesa vi riportiamo un paio di link utili per rimanere sempre aggiornati. Sia che preferiate l'app o il sito c'è sempre modo per verificare preventivamente dove sono le zone a traffico limitato nelle principali città italiane.