Si dice che le cose belle siano più della semplice somma delle loro parti e la nuova Alfa Romeo Giulia bella lo è di sicuro. Anche lei, poi, è l'insieme di tanti componenti diversi, che vengono assemblati nello stabilimento di Cassino, in provincia di Frosinone, dove il 19 aprile i primi esemplari di serie hanno cominciato a uscire dalla linea di produzione. La Giulia, quindi, è una bellezza tutta italiana, disegnata e concepita in Alfa Romeo, ma allo stesso tempo è un'auto globale e come tale nasce dallo sforzo comune alla casa costruttrice e alle decine di fornitori - molti esteri, ma spesso con stabilimenti in Italia - che mettono a disposizione competenza, passione e tecnologie per creare un prodotto unico (qui trovate la prova della dieselqui della Quadrifoglio).


Grazie a IHS SupplierBusiness, OmniAuto.it ha avuto accesso alla lista dei fornitori dei 138 componenti principali della nuova Alfa Romeo Giulia: scorrendo i nomi delle aziende coinvolte nel Progetto 952, tornano in mente le parole del responsabile Philippe Krief, il quale ha più volte dichiarato di avere scelto per la Giulia "solo il meglio".


Ad armi pari contro le tedesche


È inutile nasconderlo, fin dalla sua nascita l'Alfa Romeo Giulia ha avuto nel mirino le rivali tedesche di Audi, BMW e Mercedes-Benz, cui deve rispondere con le stesse qualità di base e gli stessi ingredienti tecnologici, arricchiti però da quel tocco inconfondibilmente italiano che ha reso grande il marchio del Biscione. Proprio per questo, la progettazione della Giulia ha preso ispirazione anche dalla Germania e infatti la lista di IHS mostra una massiccia presenza di fornitori tedeschi, che mettono la firma su più di un quarto dei componenti principali: poco più degli italiani. Tra gli altri, sistema di controllo termico del motore, pistoni e fasce elastiche sono realizzati da Mahle, mentre il cambio manuale è Getrag e l'automatico ZF Friedrichshafen. Quest'ultima fornisce anche alcuni elementi del telaio, il sistema di controllo degli ammortizzatori e il differenziale posteriore, mentre il tetto panoramico è realizzato dalla Webasto.


Italiana nella pelle


L'Alfa Romeo Giulia, però, ha il compito di portare nel mondo anche tanto dell'Italia e lo fa partendo da una delle nostre eccellenze nazionali, quella conciaria: sono realizzati dalla torinese Mario Levi i rivestimenti in pelle dei sedili, mentre la Magneti Marelli - divisione tecnologica ed elettronica del gruppo FCA - ha un ruolo da vera protagonista. Suoi sono, tra gli altri, il sistema di navigazione e infotainment, il modulo di controllo dello Chassis Domain Control, i fari alogeni, bi-Xeno o a LED, l'assale posteriore e l'aspirazione dei motori 2.0 benzina e 2.2 diesel. Alle Fonderie Mario Mazzucconi, in provincia di Bergamo, nascono invece blocco e testata del V6 biturbo della Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio. Dalla meccanica ai dettagli, la cappelliera e l'imperiale della Giulia sono realizzate della Industrialesud S.p.A. di Teramo, mentre le finiture in plastica, le griglie e le cromature esterne sono della Sole S.p.A. di Oderzo (TV).


Il meglio da tutto il mondo


La ricerca della massima qualità per realizzare l'Alfa Romeo Giulia si vede anche nelle scelte fatte per i componenti meccanici fondamentali, che vengono prodotti da nomi molto importanti nell'industria: è il caso dei semiassi forniti dalla GKN o dei tubi freno della TI Automotive, entrambe aziende britanniche, dei cuscinetti della svedese SKF e della turbina del motore 2.0 turbo benzina fornita dalla statunitense Honeywell. Dagli USA arrivano anche il tetto in carbonio della Quadrifoglio, made in Dow Automotive, così come gli interruttori interni e il touchpad della Methode Automotive. Cosmopolita, poi, è pure l'elettronica: sulla Giulia, l'alternatore è costruito dalla multinazionale giapponese Denso, così come il motorino d'avviamento, mentre la francese Valeo fornisce i fari fendinebbia e i sensori per il funzionamento automatico di luci e tergicristalli. La nuova Alfa Romeo Giulia, insomma, è come un piatto di alta cucina italiana realizzato con ingredienti da tutto il mondo: riuscirà a convincere i palati più fini?


Elaborazione dati OmniAuto.it su fonte IHS SupplierBusiness.



Alfa Romeo Giulia | La prova del 2.2 diesel 180 CV




L'abbiamo vista, toccata, studiata. Ora è il momento della verità, è il momento di vedere come va davvero la nuova Alfa Romeo Giulia, è il momento della prova su strada. La abbiamo portato sulle strade di balocco per scoprire pregi e difetti della versione diesel.

Fotogallery: Alfa Romeo Giulia, svelati motori e allestimenti [VIDEO]