Tra i tanti aneddoti e le stravaganze che hanno reso famoso Gianni Agnelli (qui la storia) c'è quella delle sue auto speciali, modelli costruiti dal Reparto Esperienze Fiat su sua precisa indicazione, modificando vetture già esistenti per esigenze particolari o, più semplicemente, per il desiderio di avere qualcosa di unico. Auto come la Lancia Delta Integrale cabriolet o la 131 Maremma shooting brake sono esempi perfetti, ma nella vita di tutti i giorni l'Avvocato torinese era solito preferire la Fiat Croma. La sua era quasi una fissazione, visto che l'ha usata come auto di servizio per 16 anni, preferendola anche alla Lancia Thema. Si narra che Agnelli apprezzasse molto la sua sobrietà e l'abitabilità, così come le prestazioni, tanto che tra il 1986 e il 2001 ebbe a disposizione ben nove Croma.


Le Croma 2.8 V6


Gli furono consegnate a gruppi di tre: nel 1986, nel 1990 e nel 1993. La prima era l'auto di servizio di Torino, la seconda era di scorta ma veniva usata dal figlio Edoardo e la terza si trovava a Roma. Le prime sei Croma erano tutte delle Turbo i.e. grigio metallizzato con interni in velluto blu. Il 4 cilindri sovralimentato, però, veniva rimosso per installare il 2.8 PRV della Thema, preferito dall'Avvocato in quanto più “vellutato”, al quale veniva accoppiato un cambio automatico a tre rapporti. Le uniche altre due modifiche erano le sospensioni autolivellanti e il climatizzatore automatico, sempre provenienti dalla Thema. Tutte queste sei auto furono normalmente omologate con le modifiche e potevano circolare tranquillamente su strada.


E le 3.0 V6


Le ultime tre Croma, quelle consegnate nel 1993, erano delle 2.5 V6, alle quali veniva sostituito il motore con il 3.0 V6 di provenienza Alfa Romeo, sempre accoppiato a un cambio automatico ZF, che era fondamentale per permettere a Gianni Agnelli di guidare, vista la limitata mobilità della sua gamba sinistra. Anche se aveva un autista, infatti, l'Avvocato amava guidare la Croma personalmente. Anche queste Croma aveano le sospensioni autolivellanti, mentre gli interni erano in pelle blu. L'iter per la realizzazione delle auto, infine, partiva da Michele d'Aloia (l'autista personale di Agnelli) che riceveva le indicazioni dall'Avvocato e le rigirava al segretario personale Castagnola, che a sua volta le trasmetteva a Martignone, cioè il responsabile dell'Autoparco dirigenziale in Corso Marconi. A quel punto entrava in gioco il reparto esperienze.

Fotogallery: Le nove Fiat Croma dell'Avvocato, tutte V6 e “speciali”