La notizia è di quelle che lasciano attoniti per qualche istante, a cui ne segue qualcun altro di riflessione: l'Audi rinuncia alla trazione integrale permanente sui modelli a motore longitudinale, anche se non su tutti. La motivazione va ricercata in quella parola che negli ultimi anni è diventata un mantra di quasi tutte le Case automobilistiche: efficienza. E la prima auto a montare l'inedito sistema “quattro ultra” è la nuova A4 allroad che abbiamo visto poco più di un mese fa al Salone di Ginevra. Le quattro ruote motrici “evolute” per ora sono disponibili solo sulla 2.0 TFSI da 252 CV e sono proprio i suoi 370 Nm di coppia a renderla idonea per la nuova soluzione, che è in fase finale di messa a punto per le potenze superiori. Assorbito il colpo della notizia, mi concentro sull'auto nel suo insieme, che rimane comunque la prima ad avere inventato un nuovo genere, quello delle station wagon con aspirazioni da fuoristrada. A dire il vero, quella uscita nel 1999 era una A6 allroad e, per essere precisi, poteva anche montare le marce ridotte, ma era un'altra epoca.

Sparisce il differenziale centrale

Oggi, invece, la priorità è un'altra e lo sviluppo tecnico si muove di conseguenza. All'aeroporto di Monaco, da dove partono i percorsi della presentazione internazionale, ci sono le A4 allroad TDI, sia 2.0 che 3.0, ma scelgo la 2.0 TFSI, proprio perché voglio testare il funzionamento della nuova trazione quattro ultra. Partendo dalla teoria, bisogna rammentare che finora le Audi a motore longitudinale hanno sempre avuto le quattro ruote motrici permanenti, con tre differenziali e una ripartizione costante della coppia anche sull'asse posteriore, di base al 60 % ma variabile fino all'85% a seconda delle situazioni. Con il nuovo schema, invece, cambia tutto, perché appena all'uscita del cambio, al posto del differenziale centrale, c'è una frizione a lamelle – 5 o 7 a seconda della coppia motrice da gestire – e perché all'interno del differenziale posteriore, dal lato destro (immaginando di stare seduti al posto guida) il semiasse è diviso in due parti, che possono essere unite oppure separate da un ingranaggio dentato.

Questione di millisecondi

In questo modo è possibile scollegare completamente il retrotreno, disaccoppiando sia l'albero di trasmissione che il differenziale posteriore. I benefici in termini di maggiore efficienza dovuta alla riduzione del trascinamento arrivano, secondo Audi, a 0,3 L/100 km. Ma che cosa cambia nella guida di tutti i giorni, rispetto al vecchio sistema? Nel 90% delle situazioni niente. Nel restante 10%, invece, un guidatore attento può percepire tutti i 250 ms che il sistema impiega per chiudere le due frizioni e attivare la trazione integrale. In verità, l'elettronica è ancora più rapida ad agire rispetto alla meccanica, perché svolge una miriade di calcoli che tengono conto praticamente di ogni parametro dell'auto e lo fa ogni 10 ms. Con le tre logiche di funzionamento – proattiva, predititiva e reattiva – è quasi in grado di leggervi nel pensiero, mettendo insieme dati come accelerazione laterale, longitudinale, angolo di imbardata, richiesta di coppia ecc.ecc.

Sospensioni al top

Se volete, quindi, potete anche fare i “giocherelloni” dentro una rotonda o fuori da un tornante, ma dovete essere certi che l'auto abbia capito le vostre intenzioni. Se state già guidando in un certo modo lo avrà certamente fatto, ma se cambiate stile repentinamente, dovete darle un'istante. Ovviamente la quasi totalità dei clienti Audi non ha velleità di drifting ed è per questo che la A4 allroad non ha un tastino magico come quello di una certa Focus RS. Tuttavia, se Audi ha deciso di mantenere il “vecchio” sistema quattro sulle versioni più potenti e su quelle sportive come le S e le RS, un motivo ci sarà. Chi acquista una allroad preferisce godersi altre cose, come lo spettacolare assorbimento delle sospensioni, per esempio, che comunque non inficia le qualità stradali. Certo, una A4 Avant beccheggia leggermente meno e resiste di più al rollio, ma fatta la tara al tipo di auto, io non avrei dubbi su quale scegliere.

Lo spettacolo è servito

Per il resto, la A4 allroad è la solita esibizione di tecnologia a cui Audi ci ha abituato, a partire dal Virtual Cockpit su cui c'è poco da dire. iI quadro strumenti è spettacolare e l'interazione con il sistema di infotainment porta questa A4 a un livello ignoto per le altre concorrenti. Ci vuole un po' per prendere confidenza con tutte le possibilità offerte dall'elettronica di bordo ma, non appena si padroneggia tutto, il livello di appagamento è davvero elevato. Del resto, con un listino che partirà da circa 45.000 euro (l'auto arriverà a settembre) non potrebbe essere diversamente, anche se per avere un alto livello di qualità della vita a bordo bisogna spendere cifre della stessa portata. I rivestimenti in Alcantara e pelle, l'impianto audio Bang&Olufsen, gli inserti in alluminio, il climatizzatore tri-zona e il cruise control, alzano di molto il prezzo della A4 allorad, ma se si vuole il massimo bisogna essere pronti a spendere il massimo.

Fotogallery: Nuova Audi A4 allroad quattro, 34 mm sopra le altre [VIDEO]