La prima auto ad averlo sul cruscotto fu una Imperial (defunto marchio di lusso della Chrysler) del 1958, ma il cruise control divenne popolare solo negli anni Settanta, soprattutto a seguito della crisi petrolifera. Poter impostare una velocità fissa, infatti, contribuiva a controllare i consumi. In Europa, invece, la sua diffusione è stata più tardiva ed è solo a partire dagli anni Novanta che buona parte delle auto di livello più alto lo hanno offerto di serie oppure in opzione. La sua comodità, in ogni caso, è innegabile. Poter percorrere lunghi tratti autostradali, ma anche tragitti rettilinei di qualche decina di chilometri con la possibilità di sgranchirsi il piede destro e senza dover rimanere concentrati sul mantenimento di una velocità costante, è un grande vantaggio. I sistemi più evoluti, poi, cioè quelli adattivi che monitorano il traffico con sensori e telecamere, regolando la velocità, sono ancora più funzionali.


Dai modelli premium


Oggi, che sia del tipo più semplice, o di quello più complesso, quasi tutte le auto lo rendono disponibile. I motivi di questa ampia disponibilità sono sostanzialmente due. Il primo è la semplicità del dispositivo, che è praticamente una stringa di software che pervade la rete CAN dell'auto, gestito da un paio di pulsanti o levette; la seconda è che va quasi sempre di pari passo col limitatore di velocità, un accessorio che l'Euro NCAP valuta nei crash test. Così, persino un'auto estrema come l'Alfa Romeo 4C offre il cruise control, a richiesta ma senza sovraprezzo, ma anche una lussuosa gran turismo sportiva come la Aston Martin Vanquish lo prevede di serie. Per i costruttori premium tedeschi, poi, si tratta di una certezza, nel senso che è disponibile su ogni modello delle rispettive gamme ed è praticamente sempre di serie.


Fino ai low cost


L'eccezione che conferma la regola sono alcune versioni base della A1 (295 euro), della Serie 1 (500 euro con funzione freno) e della Classe A (308 euro, Tempomat con Speedtronic). Ma, come dicevamo, il cruise control è sempre più diffuso, anche sulle auto più piccole, che certamente non fanno dell'autostrada il proprio habitat naturale. Il regolatore di velocità, infatti, è disponibile anche su modelli come Citroen C1, Fiat 500, Ford Ka, Hyundai i10, Peugeot 108 e Renault Twingo, di serie su alcuni allestimenti e per poche centinaia di euro su altri. Anche un SUV low cost come la Dacia Duster lo propone, a soli 250 euro, mentre un'altra sportiva “essenziale” come la Mazda MX-5 lo offre di serie.

Fotogallery: Il cruise control, un accessorio comodo e sempre più diffuso