Prendi una RS6, anzi tre, e lanciale su e giù per una pista da sci. L'esperimento non è nuovo, lo sappiamo: Audi a trazione quattro (integrale, per i pochissimi che non lo sapessero) che danzano sulle piste bianche si sono già viste. Eppure, lo possiamo garantire perché l'abbiamo vissuto di persona come passeggeri, l'effetto scenico è sempre fortissimo. Val Gardena, venerdì 18 dicembre 2015, la sera prima della discesa libera uomini: tre piloti Audi accendono, con grande sorpresa per gli ospiti del Rifugio Emilio Comici nel cuore delle Dolomiti, i V8 biturbo delle tre RS6. Pronti, via! Un giro su sé stessi in completo drifting e giù per la Pista 1 "a tutto pendolo". E poi su ancora, con le quattro ruote che pattinano all'unisono, ma riescono a scaricare sul fondo completamente innevato (artificialmente, causa assenza di precipitazioni, ma questo è un altro discorso...) una buona dose di Nm e CV. L'accelerazione è sorprendente, se si considerano la pendenza e il fatto che gli pneumatici siano dei normalissimi invernali; niente "chiodi". Tanto fumo per nulla? Non proprio: tutta la clientela del rifugio, nessuno escluso, ha gli occhi fuori dalle orbite e lo smartphone acceso in modalità videocamera. Anche questo è marketing, anche così si arriva alla clientela (potenziale) giusta. Pochi intimi, è vero, ma come dice chi ci capisce: "in target".


Non si vive (sportivamente) di solo calcio


Coppa del Mondo di sci alpino e Ski Cross World Cup: dire che si tratta di discipline di nicchia è poco. Rispetto al calcio, al basket e al tennis il seguito è nettamente inferiore, su scala globale. Da qui, la domanda spontanea. Chi lo fa fare, ad Audi, di essere title sponsor della Coppa del Mondo di sci da 15 anni e, dal 2011, anche del più acrobatico Ski Cross? La risposta è piuttosto semplice. Bisogna infatti considerare che ci sono nazioni meno "calciocentriche" della nostra. In Austria, per esempio, lo sci alpino è sport nazionale; in Svizzera poco ci manca. In Germania c'è sempre un grande interesse per gli atleti del Circo Bianco, così come in Francia e (per ovvie ragioni) nei Paesi del Nord come Norvegia, Svezia e Finlandia. Idem in Canada e negli Stati Uniti: in quest'ultimo caso non su tutto il vasto territorio nazionale, ovviamente, ma nel Colorado e nelle altre zone montuose gli sport invernali sono molto sentiti.


Il segreto sta nel messaggio


Fin qui, il discorso su scala globale. Ma per quello che riguarda Audi Italia, che è sponsor della Federazione Italiana Sport Invernali (sci alpino, sci nordico, snowboard e slittino) dal 2005, perché non investire su qualcosa di più popolare? A maggior ragione in anni in cui, in ambito tricolore, non ci sono personaggi del calibro di Alberto Tomba, Deborah Compagnoni o Kristian Ghedina. Certo, atleti di ottimo livello, capaci di vincere gare e medaglie alle Olimpiadi e/o ai Mondiali non ci mancano, ma la notizia sui giornali c'è solo in caso di un podio (quando va bene...). La risposta è che non esiste vetrina migliore di uno sport invernale, per far capire agli automobilisti che con un'Audi si possono affrontare condizioni climatiche di ogni genere. Certo, il 4x4 è ormai "dominante" anche su BMW e Mercedes, con i marchi generalisti (Mazda e Ford, per esempio) che si stanno adeguando e Subaru che ne ha fatto un marchio di fabbrica, ma l'associazione spontanea tra un marchio automobilistico e la trazione integrale avviene con i Quattro Anelli. E la forte presenza di Audi nelle località di montagna non è casuale... E poi, per tornare al discorso giornalistico, in realtà un personaggio molto forte c'è e si chiama Lindsey Vonn, fortissima atleta americana e "calamita" di click da tutto il mondo, grazie alla sua indiscutibile bellezza.

Fotogallery: Audi, una reputazione costruita (anche) sulla neve