Andiamo al cuore della questione: ogni auto ha qualche “segreto”, e quelle con un’alimentazione diversa da benzina e diesel ancor di più. Come le auto a gas. Che sono nuove (di marche diverse) alimentate a benzina e metano, ossia nascono così. Oppure trasformate: una vecchia auto (magari Euro 0) che diventa a metano grazie ai kit “after market”, a circa 2.000 euro. Il fatto è che spesso si ha un timore preciso: la manutenzione, specie col freddo, dell’auto a metano potrebbe essere più difficoltosa. In realtà, basta fare un minimo di attenzione, e non si avranno problemi.


Non si può ignorare che...


1# Col freddo. Talvolta, le auto a metano hanno problemi di avviamento perché il gas, espandendosi al passaggio nel riduttore di pressione, subisce un raffreddamento. Il riduttore di pressione compensa il raffreddamento: viene riscaldato da una derivazione del circuito di raffreddamento del motore. Il fatto è che a freddo il liquido di raffreddamento del motore non è alla temperatura adatta: così, il riduttore di pressione viene azionato nel campo non ottimale di funzionamento. Morale, basta attendere qualche secondo, partendo a benzina.


2# Da usare a benzina. È opportuno percorrere alcuni km a benzina. Obiettivo, mantenere in efficienza le parti che durante l'utilizzo a metano non lavorano, come iniettori benzina, pompa benzina e le tubazioni dal serbatoio. Senza considerare che in questo modo si avrà una lubrificazione delle valvole e delle loro sedi.


3# Occhio alla riserva. Gli iniettori benzina e la pompa benzina possono incrostarsi a causa delle morchie che si vengono a depositare sul fondo del serbatoio benzina. Il suggerimento è di non tenere l'auto in riserva. L’ideale sarebbe tenere il serbatoio pieno grosso modo a metà, facendo un piccolo rifornimento (sui 10 euro) man mano che la si consuma. Eviterete che la benzina ristagni per lungo tempo, magari perdendo le proprietà fisiche.


4# Poveri iniettori. Se gli iniettori benzina si incrostano, è possibile pulirli nella grande maggioranza dei casi. Come? Con additivi da aggiungere al carburante. Oppure smontandoli ed effettuando una pulizia a ultrasuoni nel momento in cui iniziano a presentare problemi di funzionamento. Ma si tratta di operazioni delicate, e se non si è esperti è meglio rivolgersi a un meccanico.


5# Per le trasformate. Riferendosi esclusivamente alle auto trasformate (e non a metano in origine), nella maggior parte dei motori è sufficiente ogni tanto percorrere alcuni km a benzina ogni 250-300 km a gas per mantenere efficienti le valvole e la testata. Si avrà così una lubrificazione delle valvole e delle loro sedi, pronte per temperature più alte.


6# Fa-da-te. Potete fare il pieno di metano in Italia presso i distributori: è il metodo più facile. Ma se si vive in una zona con pochi punti di rifornimento, è possibile installare nel garage di casa un compressore domestico: fa il pieno in circa 8 ore. E si paga il gas lo pagate in bolletta. Esattamente come per le auto elettriche: fate il pieno di corrente, da pagare in bolletta.


Alternativa da considerare


Di certo, rappresentano un’alternativa da considerare: il carburante è ecologico, sicuro e che costa meno di metà della benzina. In media, percorrere un km a metano costa il 65% in meno rispetto alla benzina: grosso modo, servono 15 euro per 400 km. La combustione del metano genera il 20% meno CO2 rispetto alla benzina. Non ha particolato (PM10) e “black carbon” (PM2,5), piombo e idrocarburi policiclici aromatici: insomma, quelle polveri sottili che penetrano nei polmoni con facilità. E le concentrazioni di ossidi di azoto (NOx) sono inferiori del 72% rispetto a una vettura a benzina e del 95% rispetto a una a gasolio.