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Olio motore specifico GPL


ballesiomauro

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(Mauro B @ Jun 28 2006, 07:31 AM) 139985[/snapback]

Esiste un'olio motore specifico per GPL o c'è n'è un tipo più adatto di altri (contenendo i costi possibilmente)?

Che significano le sigle con cui si differenziano?

 

Grazie a tutti, ciao!

 

no non esiste uno creato ad hoc valido, e quelli (l'unico che conosco) che vengono spacciati per gas hanno una gradazione imbarazzante. (es. 15W40 selenia VS gas).

 

Si seguono criteri generali, che non seguono la via dell'economia nella scelta del prodotto, ma che tuttavia -grazie alle peculiarita' di andare a gas- alla fine non riultano affatto piu' onerosi di un normale prodotto molto meno qualitativo & efficente.

 

Perche'? ma perche' a gas e' normale arrivare fino a 30K km, con un olio. questo perche' l'andare a gas taglia in maniera sostanziale la contaminazione dell'olio motore, consentendo percorrenze molto maggiori.

 

Da preferirsi sono gli olii full sintetici, che garantiscono una minore volatilita', una maggiore durata ed una maggiore spettro di temperatura utile di funzionamento.

 

Io personalmente mi trovo benissimo col mobil1 0W40, ma altri si trovano ugualmente bene col mobil1 5W50.

 

Infatti un altro criterio da seguire nella scelta dell'olio per il gas e' che a gas si hanno delle temperature maggiori, quindi anche l'olio puo' (o deve) essere adeguato di conseguenza, a seconda dell'effettivo bisogno.

 

Quindi a volte e' meglio optare per un olio dalla viscosita' al calore superiore (50 anziche' 40).

 

il numero che precede la W, invece, identifica la viscosita' a freddo (Winter), che piu' bassa e' meglio e', per garantire una rapida protezione agli organi interessati anche alle basse temperature.

 

Non troverai molti olii 0W40 in giro.... e costano tutti molto. Il piu' blasonato e' il mobil. per il 5W50 idem.

 

Ad ogni cambio olio e' meglio cambiare anche il filtro.

 

Specie se compri l'olio per conto tuo dove e' piu' conveniente, e fai fare il cambio d'olio in officine che offrono anche solo la manodopera (tipo norauto), ti accorgerai che anche optando per l'olio piu' costoso, facendo il cambio ogni 30k km la spesa e' uguale se non piu' bassa a quella di un cambio olio standard.

 

ciao

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ciao,

io personalmente lo cambio ogni ventimila. Ho provato lo Shell Helix 10w/40, ora l'ho cambiato da poco ed ho messo Castrol GTX 5w/40, ma abito in una zona veramente freddissima. Non ho messo il mobil 0w/40 perchè, essendo la mia una macchina piuttosto vecchia, avevo paura di un consumo eccessivo.

In ogni caso credo che scegliendo le marche più blasonate non si sbagli mai, anche se è difficile alla fin fine valutare se un olio sia buono o meno, perchè la sua azione si svolge sopratutto all'interno del motore.

 

 

saluti

 

Daniele

 

ps: è vero che li olii specifici per il gas hanno gradazioni "imbarazzanti" e secondo me sono messi in commercio sopratutto per ragioni di marketing!

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Nel club abbiamo raccolto molte schede tecniche per la valutazione degli oli.

Tra queste ci sono la viscosità cinematica (100°C) e l'indice di viscosità.

 

La viscosità cinematica indica quanto questo olio può proteggere (come film protettivo) a 100°, se è troppo alto può fare attrito e diminuire anche le prestazioni su alcune auto... se è troppo basso si rischia che non protegga.

Un olio buono 10W40 come lo shell helix ha una viscosità di circa 14, come il Sint 2000 dell'agip, quindi un olio discretamente protettivo.

Uno 0W40 o 5W40 può scendere a 13-13,5... che è cmq buono e fa un pelo di attrito meno.

 

L'indice di viscosità invece è importantissimo per la tenuta delle temperature.

Un sint2000 o uno shell helix 10W40 ha un indice di 160 (ottimo per un'olio di qualità).

Uno shell ultra 5W40 arriva a oltre 180!

Il che vuol dire avere un minor attrito (migliori prestazioni a parità di protezione) ed un'eccezionale tenuta delle sue prestazioni mantenendole tali a temperature anche + alte, maggiore tenuta rispetto a oli 10W40 avvicinandosi ad un normale 10W50 pur non essendolo.

 

Quindi, nella scelta degli oli consiglio di cercare le varie schede nei siti dei produttori... a volte un olio può darvi la stessa protezione o di + regalandovi anche un pò di slancio in +.

 

Ciauz :blink:

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qualcuno mi spiega una cosa?

Il tagliando degli 80.000. anzichè farlo come ho sempre fatto all'officina alfa, l'ho fatto da un altro meccanico.

 

Bene: con il selenia 20K dell'alfa facevo 20.000 e arrivavo al cambio con il livello quasi al massimo; con quello che mi ha messo questa concessionaria (che è renault) dopo 3.000 km ho già visto abbassarsi il livello...

 

che cavolo sta succedendo?

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Piccola ma doverosa spiegazione sulla viscosità:

Principalmete esistono due "tipi" di viscosità: 1)Viscosità dinamica 2)viscosità cinematica, vediamo di capire bene la differenza.

 

La viscosità dinamica è una proprietà dei fluidi che indica la resistenza allo scorrimento. Dipende dal tipo di fluido e dalla temperatura e viene solitamente indicata con la lettera greca μ ("mi"). Nei liquidi la viscosità decresce all'aumentare della temperatura, nei gas invece cresce.

Da un punto di vista matematico è possibile pensare di misurare la forza che occorrerebbe applicare ad uno straterello di fluido per modificarne la velocità rispetto ad un altro straterello posto ad una distanza fissa (h):

 

F= μ S {Δv \ Δh}

 

dove si intende:

 

F = forza che viene applicata ai piani di misurazione(quindi la forza che serve per far scorrere due straterelli a distanza Δh)Alla fine se il pistone ha una velocitè v a parete la velocità è 0 dunque l'andamento è lineare con μ.

μ = coefficiente di viscosità

Δv = differenza di velocita' tra i due strati

Δh = distanza tra i due strati

S = superficie dei due strati

 

L'equazione, attribuita a Newton, definisce un comportamento viscoso ideale, caratterizzato da un valore del coefficiente di viscosità indipendente dallo sforzo di taglio F/S e dal gradiente del flusso di scorrimento Δv/Δh. In realtà per molti fluidi il coefficiente di viscosità μ è lungi dall'essere costante.

 

In base alla sua definizione matematica, la viscosità è dimensionalmente espressa da una forza su una superficie per un tempo Kg/(m s).

 

2) Un'altro tipo di viscosità è quella cinematica (ν = "nu"), cioè il rapporto tra la viscosità dinamica di un fluido e la sua densità. Da essa dipende la velocità con cui un fluido riesce, grazie alla forza di gravità, a percolare lungo un capillare.

La viscosità cinematica è una misura della resistenza a scorrere di una corrente fluida sotto l'influenza della gravità. Questa tendenza dipende sia dalla viscosità assoluta o dinamica che dal peso specifico del fluido. Quando due fluidi di uguale volume sono messi in viscosimetri capillari identici e lasciati scorrere per gravità, il fluido avente maggior viscosità cinematica ci mette più tempo a scorrere rispetto a quello meno viscoso.

Ad esempio il mercurio risulta avere una viscosità dinamica 1,7 volte maggiore di quella dell'acqua, ma a causa del suo elevato peso specifico, esso percola molto più rapidamente da uno stesso foro a parità di volume. In effetti la viscosità cinematica dell'acqua è circa otto volte maggiore di quella del mercurio a temperatura ambiente.

Poiché la viscosità cinematica si ricava semplicemente dal rapporto tra viscosità dinamica e densità, dmensionalmente è espressa da L2/T dove L è una lunghezza e T è il tempo.

L'unità di misura della viscosità cinematica è lo stokes (St) o nel SI m^2/s.

 

Questo per far capire la differenza tra le due viscosità....

Spero vi possa interessare.

Ciao

Massimiliano

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Piccola ma doverosa spiegazione sulla viscosità:

Principalmete esistono due "tipi" di viscosità: 1)Viscosità dinamica 2)viscosità cinematica, vediamo di capire bene la differenza.

 

La viscosità dinamica è una proprietà dei fluidi che indica la resistenza allo scorrimento. Dipende dal tipo di fluido e dalla temperatura e viene solitamente indicata con la lettera greca μ ("mi"). Nei liquidi la viscosità decresce all'aumentare della temperatura, nei gas invece cresce.

Da un punto di vista matematico è possibile pensare di misurare la forza che occorrerebbe applicare ad uno straterello di fluido per modificarne la velocità rispetto ad un altro straterello posto ad una distanza fissa (h):

 

F= μ S {Δv \ Δh}

 

dove si intende:

 

F = forza che viene applicata ai piani di misurazione(quindi la forza che serve per far scorrere due straterelli a distanza Δh)Alla fine se il pistone ha una velocitè v a parete la velocità è 0 dunque l'andamento è lineare con μ.

μ = coefficiente di viscosità

Δv = differenza di velocita' tra i due strati

Δh = distanza tra i due strati

S = superficie dei due strati

 

L'equazione, attribuita a Newton, definisce un comportamento viscoso ideale, caratterizzato da un valore del coefficiente di viscosità indipendente dallo sforzo di taglio F/S e dal gradiente del flusso di scorrimento Δv/Δh. In realtà per molti fluidi il coefficiente di viscosità μ è lungi dall'essere costante.

 

In base alla sua definizione matematica, la viscosità è dimensionalmente espressa da una forza su una superficie per un tempo Kg/(m s).

 

2) Un'altro tipo di viscosità è quella cinematica (ν = "nu"), cioè il rapporto tra la viscosità dinamica di un fluido e la sua densità. Da essa dipende la velocità con cui un fluido riesce, grazie alla forza di gravità, a percolare lungo un capillare.

La viscosità cinematica è una misura della resistenza a scorrere di una corrente fluida sotto l'influenza della gravità. Questa tendenza dipende sia dalla viscosità assoluta o dinamica che dal peso specifico del fluido. Quando due fluidi di uguale volume sono messi in viscosimetri capillari identici e lasciati scorrere per gravità, il fluido avente maggior viscosità cinematica ci mette più tempo a scorrere rispetto a quello meno viscoso.

Ad esempio il mercurio risulta avere una viscosità dinamica 1,7 volte maggiore di quella dell'acqua, ma a causa del suo elevato peso specifico, esso percola molto più rapidamente da uno stesso foro a parità di volume. In effetti la viscosità cinematica dell'acqua è circa otto volte maggiore di quella del mercurio a temperatura ambiente.

Poiché la viscosità cinematica si ricava semplicemente dal rapporto tra viscosità dinamica e densità, dmensionalmente è espressa da L2/T dove L è una lunghezza e T è il tempo.

L'unità di misura della viscosità cinematica è lo stokes (St) o nel SI m^2/s.

 

Questo per far capire la differenza tra le due viscosità....

Spero vi possa interessare.

Ciao

Massimiliano

 

Sono sicuro che nemmeno i meccanici ferrari le sanno ste cose!!!!

:huh: ;) :) :) :D

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Certo che la tua spiegazione è particolarmente capillare...

Mi ricordo che quando andavo a scuola dovevo studiarmi libri di fisica con definizioni del genere che spiegavano nel dettaglio i singoli particolari e caratteristiche di ogni cosa.

La spiegazione non ha nessuna obbiezione e denota un'ottima preparazione (se non si è copiata integralmente da qualche parte).

 

Tuttavia, per il 95% di chi legge, che probabilmente non ha fatto un'istituto tecnico o un liceo scentifico o non è universitario la tua spiegazione può risultare un pò dura da campire, anche se la sua comprensione non è cmq complessa (basta porre un pò di attenzione a quanto scritto per comprenderla).

 

Una spiegazione come la mia, anche se non è esatta perfettamente, credo possa rendere maggiormente l'idea senza stancare chi viene sul forum e che, spesso, legge due righe su 3 per far prima.

 

Il lato negativo è che questo fa peccare me di superficialità perchè poi tendo a dare spiegazioni leggere e spesso non del tutto esatte e chi legge a volare sulle scritte senza porre, a volte, troppa attenzione a quello che c'è scritto.

 

Io darei, quindi, una spiegazione più semplicistica e meno articolata ma allo stesso tempo meno superficiale della mia prima, che ne dite?

 

Provo così, forse si comprende più facilmente:

 

la viscosità cinematica è una proprietà dei fluidi e descrive l’indice di scorrimento o, similmente, la resistenza allo scorrimento.

Gli oli hanno in generale diverse viscosità secondo le specifiche che debbono soddisfare: alcuni devono fluire velocemente (a bassa viscosità) per raggiungere il piú in fretta possibile le zone che abbisognano di lubrificazione non appena il motore viene avviato, altri devono invece formare un denso velo per offrire la massima protezione allo sfregamento (ad alta viscosità).

 

La viscosità va anche in funzione della temperatura: alte temperature rendono l’olio piú liquido e quindi la viscosità diminuisce (è inversamente proporzionale alla temperatura negli oli convenzionali).

 

Ciò comporta uno sgradito effetto: l’assottigliamento del velo d’olio che se dovesse rompersi causerebbe gravi danni dovuti al diretto contatto tra le parti metalliche in movimento e loro conseguente usura, surriscaldamento e grippaggio.

 

Ecco perchè questo valore viene preso a 100°C perchè un valore a questa temperatura può dare un aiuto sullo strato residuo di olio a quella temperatura... e quanto, quindi, può essere protetto il motore.

 

La funzione di proporzionalità temperatura/viscosità dipende dal tipo d’olio.

Il grado con cui la viscosità varia al variare della temperatura è allora un’importante indice, caratteristico d’un certo olio: prende il nome d’indice di viscosità e viene indicato con la sigla VI.

 

Piú VI è grande, minore è la dipendenza della viscosità dalla temperatura.

In altre parole gli oli con alto VI sono piú stabili e risentono meno delle variazioni di temperatura.

 

Ad esempio, un olio 95 VI è viscoso alle basse temperature e fluido a quelle alte, mentre un 140 VI non varia sensibilmente.

 

Scegliere la corretta viscosità in base al range di temperature d’utilizzo è importante.

L’olio deve fornire adeguata lubrificazione in qualsiasi momento, senza divenire né troppo fluido né troppo denso.

 

Viscosità inadeguate possono provocare molti problemi, tra cui:

 

se troppo denso: surriscaldamento causato dall’eccessivo attrito dell’olio e inabilità dell’olio a raggiungere con sufficiente rapidità le parti da lubrificare subito, es. durante l’avviamento a freddo di un motore

 

se troppo fluido: inadeguata lubrificazione alle alte temperature e/o alle alte pressioni e conseguente rottura del velo d’olio

 

Gli oli sintetici di ottima qualità hanno valori di VI che superano il 160 ma ci sono anche oli che arrivano, come dicevo nei post precedenti, anche a oltre 180, indicando una qualità ancora più superiore.

 

 

 

Certo, una spiegazione come questa non può essere è scientificamente perfetta ma almeno può rendere maggiormente l'idea di quello di cui si parla senza perdersi molto in formule e/o diciture tecniche.

 

Con entrembe penso che si faccia chiarezza al 100% dei lettori.

Ciauz :huh:

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Per sottolinearne la qualità, il Mobil 1 0W-40, che utilizzo regolarmente, ha un indice di viscosità pari a 187.

Sarebbe interessante, per confronto e conoscenza, che altri utenti del forum postassero il valore di questo indice per gli oli utilizzati nella propria autovettura.

 

ciao, Luca.

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post-2565-1151521948_thumb.jpg

 

al proximo cambio metto su il 0w40

 

attualmente con 5w50 dopo 7000 km ne ho consumato al max 100ml

 

col 10w40 opel non ne consumavo na goccia

 

comunque utilizzando il 5w50 è scomparso un rumore che sentivo in decellerazione proveniente dalla distribuzione

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Se posso essere d'aiuto, di recente per la k ho preso questo olio:

GEDOL LE-MANS SYNTH 10W/40

Ha caratteristiche molto buone.

- Indice di Viscosità: 156 (superiore al Mobil1 15W/50)

- Punto di infiammabilità: 230°C (ottimo)

 

Saluti

 

Dimenticavo: supera le specifiche

API SL/CG-4

ACEA A3/B4

e tante altre....

supera le specifiche Mercedes Benz, Volkswagen, BMW e MIL

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Tornando alla tabella di UGIGI, un valore importante è l'indice HTHS, molto importante per i pistoni, i condotti e le valvole di scarico.

Sostanzialmente misura la resistenza del film lubrificante sottoposto simultaneamente ad una temperatura di 150 °C e ad un forte sforzo tangenziale di scorrimento/taglio del film stesso.

E' comunque correlato all'indice di viscosità cinematica ma specificamente previsto per le condizioni più gravose, quale parametro indicativo di protezione da usura.

 

Ad es. negli oli 0W-30 viene previsto come valore minimo un 3,0 (al di sotto del quale sorgono problemi per il pericolo di una precoce usura del motore).

 

Nella tabella si vede ad es. anche quanto sia alto in un castrol 10W-60.

E' anche il valore che pone la differenza più siginificativa fra il Mobil 1 0W-40 ed il 5W-50 (anzi il secondo si avvicina quasi al castrol formula rs, mantenendo però un eccezionale indice di viscosità grazia alla formulazione fullsinthetic).

 

A mio avviso a chi stà a cuore la riduzione dei consumi la scelta dovrebbe essere un prodotto con le caratteristiche del Mobil1 0W-40.

 

Chi è interessato ad una superiore protezione del motore agli stress meccanici e termici unita ad una eccellente viscosità la scelta dovrebbe esserre un prodotto con le caratteristiche del Mobil 1 5W-50.

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