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marimasse

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  1. Ho la sensazione che questo sia un momento assai poco felice per acquistare un'auto nuova. Se anche solo la metà delle onnipresenti "anticipazioni" fosse vera, il panorama del mercato sarebbe destinato a cambiare sensibilmente anche nel giro di un solo anno, specialmente sul fronte delle auto (più o meno) ibride, che stando appunto alle tante chiacchiere dovrebbero far uscire di scena NON i motori termici (come tanti "annunci" lasciano ambiguamente intendere) MA i motori termici "puri", ovvero privi di qualche forma più o meno seria di "elettrificazione". Con il risultato che magari tra un anno o due nelle grandi città non si potrà circolare con un'auto diesel pura ma si potrà circolare con la stessa auto in versione diesel elettrificata (e quindi, tecnicamente, ibrida), con buona pace di coloro che avranno da poco acquistato la prima delle due. Oppure, per altri versi, tra sei mesi o un anno l'acquisto di un diesel puro potrebbe rivelarsi assai conveniente proprio per il generale disprezzo di cui quel motore godrà. Quindi non invidio affatto chi oggi deve comprare un'automobile e il primo consiglio che mi verrebbe da dare è: aspettare, aspettare fino a quando la necessità non diventa davvero ineludibile e poi... aspettare ancora un po'. Se ciò è già stato fatto (come forse in questo caso, visti i 280mila km) allora forse punterei a una... vettura di transizione, anche parecchio più piccola ed economica del previsto, da comprare con l'intento di tenerla solo un paio di anni, ad es. fino a scadenza della garanzia. :]
  2. Resta comunque il fatto che se uno in fase di acquisto non si preoccupa della non-catenabilità perché sa già che monterà gomme termiche, consapevole della loro oggettiva equivalenza (se non superiorità) rispetto alle catene nella quasi totalità delle circostanze, non merita accuse di superficialità. Altrimenti, per dire, si dovrebbe definire superficiale anche chi compra una vettura sprovvista di freni carboceramici, ovvero freni che come è noto in determinate situazioni (per lo più lontane dalla normale circolazione stradale) possono senz'altro evitare il verificarsi di qualche tragedia.
  3. In effetti sembra che a creare in questi giorni tanta confusione, circa la questione catene, siano state più che altro persone (amministratori locali, commentatori, "giornalisti"...) che hanno parlato o scritto in maniera superficiale, lasciando intendere cose errate. Leggevo proprio ieri su un importante quotidiano un articolo, relativo alla zona di Cortina, il cui titolo diceva qualcosa come "la polizia blocca e manda indietro tutte le auto senza catene" mentre nell'articolo si parlava, molto più correttamente, di auto "non attrezzate" per la neve, ovvero "sprovviste di catene o gomme da neve". Per quanto riguarda le ruote "non catenabili", non mi sentirei di lanciare accuse contro chi le compra perché, se è vero che le gomme termiche sono non solo legalmente adempienti ma anche, nella stragrande maggioranza delle situazioni, migliori (o, al limite, equivalenti) rispetto alle catene allora chi installa le termiche, quale che sia il tipo di ruota, non merita accuse di sorta. Certo, rimangono i casi estremi di nevicata eccezionale E strada secondaria o comunque priva di manutenzione, ma si tratta appunto di casi eccezionali ed estremi, per i quali oltre tutto, specie con le odierne informazioni meteo, si può sempre applicare l'antico ma efficacissimo metodo del... tenersi alla larga. :]
  4. Ricordando questo tuo scritto di qualche settimana fa vorrei chiederti quel è il tuo parere sulle attuali invettive, sorte in relazione ai recenti problemi stradali di Cortina D'Ampezzo, nei confronti degli automobilisti che, pur avendo gomme invernali, non hanno le catene. A quanto ho capito, si invoca a gran voce l'introduzione di obbligo esplicito di catene, indipendentemente dalla presenza o meno di gomme invernali. Già in questi giorni, a quanto ho letto, lungo la strada per Cortina esistono postazioni che bloccano e rimandano indietro tutte le auto sprovviste di catene, come se la presenza o meno delle gomme invernali non avesse alcuna importanza. Mi è venuto in mente il tuo caso e mi sono chiesto se uno come te, che gira abitualmente in Val D'Aosta (dove Cortina, in quanto a neve, non deve essere oggetto di grande invidia) e che è molto scrupoloso sulle gomme invernali ma "alla fine non usa mai" le catene, sarebbe annoverato tra quegli automobilisti scriteriati e irresponsabili contro i quali tanto si inveisce. Quale è il tuo parere in materia? PS. Tra l'altro mi pare di ricordare che su certe automobili le catene siano impossibili da montare e che questa fosse una delle argomentazioni a suo tempo utilizzate a sostegno della necessità di montare le gomme invernali. Ricordo male?
  5. Come dicevo, ciò che ho scritto sugli additivi deriva da quanto ho letto sui siti dei produttori. A penalizzare le gomme invernali d'estate è soprattutto il disegno del battistrada, le cui lamelle sono ovviamente soggette, una volta calde e quindi intenerite, a "sentire" di più gli sforzi meccanici. Un po' la differenza che c'è tra strofinare su un foglio una gomma da matita di diametro 10mm e strofinarne una di diametro 3mm. Il mio "esperimento" con il viaggio autostradale voleva essere solo esempio di un caso limite, visto che, stando a quanto avevo letto e sentito tante volte, un singolo viaggio di qualche centinaio di km a velocità autostradale sarebbe stato sufficiente, in estate, a consumare pesantemente il battistrada. Siccome quella volta la temperatura era addirittura altissima, superiore a 36° (ed era anche tardo pomeriggio, con l'asfalto assai caldo dopo una giornata di sole), se quelle previsioni fossero state veritiere avrei dovuto non solo avere vistosi problemi di sbandamenti ecc. ma avrei anche dovuto, appunto, riscontrare un qualche apprezzabile consumo del battistrada. Cosa che invece non avvenne affatto. Per il resto, come dicevo giorni fa, più volte ho "girato per tutta la stagione estiva" con le gomme invernali. Altrimenti come avrei potuto, in occasione dell'episodio di cui sopra, avere le gomme invernali in agosto? :]
  6. Mi aspettavo la replica sull'alcol. :] Però io non avevo scritto che l'acqua con alcol ha le "stesse caratteristiche" dell'acqua senza alcol. Avevo scritto che l'acqua con alcol, alle temperature lontane dallo zero, "non è più liquida" dell'acqua senza alcol. Oppure, in altre parole, ha sì le stesse caratteristiche dell'acqua senza alcol ma solo per quanto riguarda la liquidità. É altrettanto liquida. Nemmeno ho affermato, a dire il vero, che la gomma con additivi "anti-gelo" sia del tutto equivalente a quella senza additivi. Ho scritto, invece, che la presenza di quegli additivi ha, alle temperature lontane dallo zero, influenza marginale sulla durezza della gomma, come d'altronde ho potuto personalmente constatare con il calibro, misurando il battistrada prima e dopo quel viaggio a 36° di cui parlavo, durante il quale tra l'altro non avvertii, pur aspettandomela per via dei tanti discorsi sentiti in materia, alcuna deriva laterale né effetti "budino". Infine, non ho neanche scritto (e non penso affatto) che le gomme invernali siano equivalenti a quelle 4s e tanto meno a quelle estive. Ci mancherebbe. Cambiano le composizioni della gomma, i disegni del battistrada ecc., per cui la differenza esiste inequivocabilmente. Dico solo che per moltissimi guidatori, in relazione alle loro abitudini, esigenze, necessità, opinioni ecc., le gomme 4s possono costituire un'ottima alternativa alla automobile con 8 ruote; una scelta certamente migliore, complessivamente, rispetto a quella di tenere per tutto l'anno un unico treno di gomme estive (o invernali). Migliore in termini di sicurezza, di ecologia e anche di portafoglio (spese E possibili multe). Quindi non approvo le tante affermazioni che leggo e sento in giro secondo le quali l'uso di gomme 4s sarebbe, tutto l'anno e ovunque, degno di disprezzo o derisione o addirittura di accuse relative a fantomatici pericoli a danno di terzi. Non vedo per quale ragione non si dovrebbe accettare l'idea che ognuno faccia, in materia di gomme, le scelte che ritiene più opportune in relazione alle sue esigenze, ovviamente nel rispetto delle leggi vigenti, che tra l'altro in materia di strade tendono a diventare sempre più esagitate e lontane dal senso della misura. Chi ogni anno percorre tanti km, magari frequentando in inverno zone di montagna e magari avendo particolari esigenze di guida... movimentata, fa benissimo a comprarsi i due treni di gomme, scegliendo ottime gomme strettamente invernali e ottime gomme strettamente estive e magari cambiandole non appena il battistrada scende sotto i 5 millimetri. Però chi fa scelte diverse non è, automaticamente e necessariamente, un incosciente o ignorante o taccagno o chissà che. Anche perché bisogna sempre vedere quando, dove e (soprattutto, di gran lunga) come si guida.
  7. Ciò che ho scritto sul funzionamento degli additivi deriva da quanto ho letto presso i siti dei produttori di pneumatici. Personalmente nulla di strano trovo nell'idea che un certo additivo manifesti la sua presenza solo in determinate circostanze. A titolo di esempio mi pare assai eloquente il caso dell'acqua con alcool o antigelo, che appunto rimane liquida (come l'acqua pura) fintanto che la temperatura non arriva nei pressi dello zero e solo a quel punto, proprio come se scattasse un immaginario interruttore, "inizia" a funzionare impedendo all'acqua (fino a una certa temperatura) di diventare ghiaccio. Circa la sensazione di "guidare sopra un budino" siamo sempre alle solite questioni di percezione soggettiva, legata a tutta una ampia serie di individuali abitudini, opinioni, esigenze, pretese, modalità di guida, tipologie di strade ecc. ecc. Tutte cose ovviamente più che legittime e degne del dovuto rispetto, ma pur sempre soggettive. Io, ad es., ho guidato per svariate migliaia di km (mettendo assieme tre diverse auto di famiglia) in estate con gomme addirittura invernali, su strade (soprattutto) e anche autostrade, senza avvertire alcuna sensazione... budinesca. Addirittura mi sono trovato, in una circostanza, a fare 250 km di autostrada (130-140) in un pomeriggio di fine agosto in cui il termometro dell'auto segnava una temperatura esterna di 36° e io, proprio in relazione a tutte le storie che avevo letto e sentito circa le gomme invernali che già a 20-24° diventerebbero dei budini e si consumerebbero in un baleno, mi ero abbastanza preoccupato, non tanto per il budino (che, appunto, non avvertivo affatto) quanto per il timore di arrivare a casa con le gomme da buttare. Siccome, per la stessa preoccupazione, avevo accuratamente misurato il battistrada qualche giorno prima, una volta rientrato potei fare un confronto oggettivo e non riscontrai neanche l'ombra dello "scioglimento" di cui avevo sentito parlare (non dal gommista, peraltro).
  8. Come scrivevo giorni fa e come osservato anche da SAT64, le gomme "all season" possono benissimo avere il simbolo della montagna con fiocco di neve. Molte non lo hanno (e magari costano meno) ma molte altre lo hanno, in aggiunta ovviamente alla sigla M+S. Si tratta in tal caso di gomme a tutti gli effetti "termiche", se con tale aggettivo intendiamo riferirci alla presenza, nella mescola, di additivi che "ritardano" l'indurimento al calare della temperatura quando quest'ultima scende al di sotto dei 7°C circa. Al di sopra di tale temperatura la presenza degli additivi diventa pressoché ininfluente per cui, a differenza di quanto molti credono, d'estate la gomma termica NON è più tenera della gomma estiva, esattamente come a 20°C l'acqua con antigelo non è "più liquida" dell'acqua pura. Il "maggior consumo" estivo delle gomme invernali si può piuttosto attribuire a questioni strettamente meccaniche, inerenti la presenza delle sottili lamelle.
  9. Sarei curioso di chiederti dove abiti ... Io passo l'inverno a fare su e giù per la valle d'Aosta e ho un'opinione moooolto diversa Non metto assolutamente in dubbio che tu possa avere opinioni (ed esigenze e necessità e pretese) molto diverse, ovviamente degne di tutto il dovuto rispetto. Ci mancherebbe: se passi l'inverno a fare su e giù per la Val d'Aosta, mi stupirei parecchio del contrario. Ciò non toglie però che altre persone possano avere necessità e abitudini e (quindi) opinioni diverse, altrettanto degne di rispetto. Per le altre cose "tecniche" che ho scritto, mi sono basato sulle mie esperienze dirette (con gomme "normali", invernali e "all season") e su quanto ho letto presso i siti dei produttori di pneumatici, nonché sulle dichiarazioni di alcuni gommisti con cui ho parlato. Circa la presunta irrilevanza della mia osservazione sui genitori, faccio notare che fare leva sulla "sicurezza" è una specie di pozzo senza fondo, perché mai e poi mai si potrà considerare raggiunto il traguardo e sarà sempre possibile, quindi, definire come "insufficienti" le condizioni del momento. Questo ovviamente non significa che si debba ignorare qualsivoglia precauzione e abbandonarsi al più disinvolto fatalismo. Resta però il fatto che è molto difficile, se non impossibile, stabilire una soglia ragionevole tra le utili precauzioni e le esagerazioni. Lavarsi le mani può indiscutibilmente contrastare la diffusione dei virus. Se io, frequentando di norma locali pubblici e uffici ecc., mi lavassi le mani una volta al giorno sarei (giustamente) considerato imprudente e anche un po' irresponsabile. Se io mi lavassi le mani 80 volte al giorno sarei (giustamente) considerato affetto da una psicopatologia. Se però provassimo a stabilire il numero esatto di lavaggi superato il quale si passa dalla saggia precauzione alla psicopatologia avremmo assai serie difficoltà. Se dicessimo ad es. che il limite è 12 qualcuno potrebbe benissimo sostenere, dati alla mano, che qualche lavaggio in più aumenterebbe senz'altro la sicurezza. Come si potrebbe dargli torto? Le 12 volte apparirebbero allora come insufficienti a garantire la sicurezza. Se si passasse a 18, tale numero apparirebbe adeguato per un po', dopo di che, inevitabilmente, il "ragionamento" si potrebbe ripetere e così via. La cosa ovviamente non dispiacerebbe affatto a chi dovesse trarre qualche beneficio dal commercio di saponi, disinfettanti e affini, ma sarebbe comunque un andazzo parecchio lontano dalla razionalità. Un andazzo che, purtroppo, è oggi sempre più facilmente riscontrabile nei più svariati contesti; le strade, in particolare, costituiscono senz'altro un caso eclatante (basta pensare, per dire, alla linea continua ormai quasi onnipresente).
  10. Non credo proprio che per "guidare sulla neve" servano necessariamente delle gomme invernali. Altrimenti moltissimi degli attuali adolescenti non sarebbero al mondo, causa morte prematura dei loro genitori. Indubbiamente le gomme invernali permettono di muoversi sulla neve con maggiore sicurezza (E maggiore velocità, che ha a che fare con lo stile di guida), ma questo non significa affatto che in presenza di neve la gomma "estiva" si trasformi automaticamente in fonte di sciagura. Se poi la neve è tanta la differenza tende ad annullarsi, perché in ogni caso bisogna montare le catene. Inoltre, visto che (a quanto mi risulta) con l'aggettivo "termiche" ci si riferisce alla presenza degli additivi di cui parlavo ieri, le gomme "all season" sono gomme termiche a tutti gli effetti. A patto ovviamente che si tratti di vere "all season", ossia di gomme dotate sia della sigla M+S che del simboletto della montagna a tre cime. In tal caso la differenza principale rispetto alle invernali (o estive) sta nel disegno del battistrada e in particolare nella presenza delle lamelle, che ovviamente nelle gomme invernali sono presenti su tutta la superficie della gomma e garantiscono quindi prestazioni migliori in caso di strada innevata. Per il resto dipende tutto dalle strade percorse, dalla quantità di km e soprattutto (di gran lunga) dal modo in cui si guida e si desidera guidare. Per moltissimi guidatori, quindi, le gomme "all season" costituiscono senz'altro un'alternativa, ottima, alla... automobile con 8 ruote. Questo aspetto mi sembra assai poco discutibile. Ad essere (parecchio) discutibili, caso mai, sono appunto i concetti come prestazioni minime, necessità, indispensabilità, sicurezza, economicità, guida sportiva, guida tranquilla ecc. ecc. Tutti quei concetti, insomma, in cui entrano in scena le varie opinioni, abitudini, aspettative e così via. Ovviamente legittime ma, altrettanto ovviamente, assai variegate.
  11. Il compromesso è senz'altro "scadente" se si confrontano le gomme stagionali con le "all season" in condizioni estreme. Se così non fosse le gomme estive e quelle invernali sarebbero esattamente equivalenti in ogni circostanza, cosa ovviamente assurda. Se però si parla di condizioni non estreme, sia in termini di strade e meteo che (soprattutto) in termini di guida, allora il "compromesso" può essere non solo non-scadente ma anche ottimo. Anche perché, a differenza di quanto si sente e legge spesso in giro, le gomme invernali non sono "più tenere" o, per meglio dire, non sono sempre più tenere. La loro mescola contiene additivi che ritardano (in senso termico) l'indurimento della gomma a mano a mano che la temperatura cala. Se la gomma "estiva" portata a zero gradi si indurisce in una certa misura, la gomma "invernale" portata a zero gradi si indurisce meno. L'effetto, a quanto dichiarano i costruttori, inizia a manifestarsi al di sotto dei 7 gradi. Ovviamente a un certo punto (a una certa temperatura sotto lo zero) le due gomme diventano ugualmente dure, ma fintanto che non si arriva a quel punto la differenza esiste. Qualcosa di simile accade, per dire, con l'acqua (o il gasolio) e l'antigelo; a 5, 10 o 20 gradi l'acqua con antigelo non è "più liquida"; la differenza si comincia a vedere solo quando si scende fino a circa zero gradi e si vede ancora di più scendendo ulteriormente finché, a un certo punto, anche l'acqua con antigelo diventa ghiaccio e la differenza non c'è più.
  12. Credo che le cosiddette "4 stagioni" possano costituire un'ottima scelta per tutti coloro che (per quantità di km, tipi di strade, stile di guida...) NON hanno bisogno di prestazioni molto spinte e possono benissimo accontentarsi (si fa per dire) di gomme capaci di fornire prestazioni rispettabili in ogni condizione. Sbaglierò, ma credo che la diffusa (disinteressata?) idea secondo cui le gomme "all season" sarebbero da evitare perché "mai adatte" o addirittura "sempre pericolose" verrà via via affiancata e anche sostituita, col tempo, dall'idea (simmetrica e per certi versi molto più realista) che quelle gomme siano sempre, per chi non ha esigenze particolari, "più adatte" e "meno pericolose" di quelle a... stagione singola. Per quanto riguarda la scelta delle "migliori" credo sia parecchio difficile dare consigli utili, se non altro perché i contesti di impiego e (soprattutto) gli stili di guida possono essere estremamente diversi da un guidatore a un altro. Ci sono senz'altro, per dire, guidatori che davvero "sentono" la differenza tra una gomma X e una gomma Y, così come ci sono, ANCHE, guidatori che, per il modo in cui guidano e per le strade che percorrono, quella differenza non sentono e nemmeno possono sentire. Alla fine, credo che un parametro di scelta ragionevole possa stare nella verifica delle tabelle "ufficiali" (tenuta sul bagnato, rumorosità, resistenza al rotolamento...). Certo esiste sempre la possibilità che quei valori si rivelino non del tutto attendibili, ma d'altra parte ciò è vero anche per i consigli che possono arrivare da terze persone. Anche perché affinché il consiglio di una terza persona si riveli infelice NON è affatto necessario che quella persona sia cattiva o disonesta o chissà che; basta che sia, seppure in buonissima fede, una persona che ha diverse esigenze e preferenze e abitudini in materia di strade percorse e modo di guidare. :]
  13. Il fatto è che coloro che "rubano", che si comportano male, che fanno i "furbi", che aggirano leggi e regolamenti per perseguire i propri interessi ecc. ecc., sono presenti in tutte le categorie e latitudini e, quindi, SIA tra i politici CHE tra i cittadini. Non a caso tutti i politici, prima di diventare tali, sono dei cittadini e cambiano... status dopo essere stati votati da altri cittadini. Il cittadino "furbetto", quando deve votare, sceglie il candidato che ritiene più compatibile con le proprie... aspirazioni oppure sceglie qualcuno che promette di ostacolarle fermamente? Dall'altra parte, il candidato che (ovviamente) vuole raccogliere voti, quando deve fare i suoi comizi, sceglie di dire e promettere ciò che presume gli garantirà maggiore successo oppure fa l'esatto contrario, promettendo ciò che sa essere "giusto" indipendentemente dai gusti dei potenziali elettori? Quei "politici" che hanno partorito un Piano Casa che considera ufficialmente e spudoratamente come "ampliamento" di una casa la costruzione di un'altra casa, del tutto indipendente, anche a 200 metri di distanza e che consente di applicare tale deliziosa creatività anche nelle zone agricole indipendentemente da qualsivoglia piano regolatore o ambientale sanno benissimo che così facendo hanno favorito gli interessi di una colossale quantità di "cittadini": non solo privati desiderosi di costruirsi belle villette in (sempre meno) campagna ma anche e soprattutto impresari, muratori, idraulici, serramentisti, posatori, fabbricanti e commercianti di materiale edile di ogni genere, mobilieri, elettricisti, progettisti, tecnici, geometri, architetti ecc., cui vanno aggiunti tutti coloro che lavorano come dipendenti in una qualunque azienda del settore. Avessero fatto un Piano Casa serio e onesto, esente da trucchetti e giochi di parole e veramente finalizzato al promesso cambiamento di rotta (molte meno costruzioni ex novo, molte più ristrutturazioni e riqualificazioni degli innumerevoli edifici esistenti), avrebbero ridotto o aumentato le probabilità di essere nuovamente eletti? Scendendo a livello più locale il meccanismo è ancora più evidente, specie se non si pensa a grandi città ma a piccoli centri di provincia: l'amministrazione comunale che concede generosamente i permessi di costruire, chiudendo uno o due occhi di fronte ai vari stratagemmi atti ad aggirare i regolamenti, ha più o meno possibilità di essere ri-eletta rispetto a quella amministrazione che invece assume un atteggiamento rigoroso? La visione secondo cui da un lato ci sarebbero i cittadini (onesti e immacolati) e dall'altro i politici (disonesti e ignobili) è sicuramente affascinante, confortante e persino, per certi versi, piacevole. Però, appunto, è solo una visione, un miraggio. Se le cose stessero davvero così, se gli sprechi e gli intrallazzi riguardassero solo i "politici" e i "potenti" e solo alle loro tasche portassero beneficio, eliminarli sarebbe facile; anzi, con ogni probabilità non sarebbero neanche cresciuti fino a diventare il colossale problema in cui siamo immersi fino alla punta di quei promontori di capelli attualmente immancabili tra le persone che amano adeguarsi alle mode.
  14. Il comportamento della concessionaria mi sembra del tutto "normale", ovvero allineato a quello generalmente riscontrabile nelle concessionarie, specie se "grosse". Difficile che muovano anche solo mezzo dito in più dello stretto rispetto degli obblighi di legge e ancor più difficile che, nel caso di conflitto di interessi tra UN loro cliente (uno tra i tanti) e IL loro fornitore di veicoli (di cui hanno la concessione), sostengano gli interessi del cliente a scapito di quelli del fornitore, ovviamente dotato di enormemente maggiori possibilità di... restituzione del favore. Ricordo che tanti anni fa un mio stretto parente, che aveva un negozio di ferramenta, se saltavano fuori dei difetti oggettivi su qualcosa che lui aveva venduto pretendeva dal fornitore la sostituzione, anche "minacciando" di rivedere le sue abitudini di acquisto, perché considerava prioritaria la soddisfazione dei suoi clienti, che si erano fidati di lui e che per il bene del suo negozio dovevano continuare a farlo. Ricordo che ci furono anche delle tensioni con qualche fornitore. Indubbiamente gli sarebbe stato più facile e comodo rimanere "neutro", limitandosi a "chiedere" ed eventualmente riportando al cliente, con aria rammaricata, la risposta negativa; lui però, parecchio esperto nel suo lavoro, capiva subito quando il "difetto" era davvero tale (e non dovuto a normale usura o ad impiego improprio o cattiva manutenzione) e in quei casi, appunto, diventava parecchio battagliero nei confronti del fornitore perché riteneva fosse giusto e, anche, doveroso da parte sua nei confronti del cliente. Mentalità vecchissima, praticamente estinta. Qualche anno fa, sull'auto di una mia amica, semi nuova e di marca blasonata (l'auto), iniziarono a manifestarsi dei rumori inquietanti provenienti dalla ruota anteriore destra. Un'indagine in officina rivelò che era necessario sostituire il giunto sferico di accoppiamento con relativo elemento trapezoidale, per un totale di circa 300€. La macchina era ancora in garanzia e il tutto venne fatto senza esborsi di denaro. Però all'officina, pensa un po', NON venne in mente, di fronte ad una usura così marcata e prematura (tanto da essere appunto ufficialmente classificata come difetto degno di copertura in garanzia), di controllare anche il giunto di sinistra. Sei mesi dopo, a distanza di circa 5mila km, iniziò a rumoreggiare anche quello, a chiara dimostrazione di come evidentemente si trattasse di un difetto di fabbrica. La garanzia era però nel frattempo scaduta e il capo officina, nella sua pulitissima divisa d'ordinanza, sentenziò che "purtroppo" non c'era alcun che da fare se non... pagare i 300€ o rischiare di perdere la ruota per strada.
  15. marimasse

    Pulire l'auto

    Si vede che il tuo comune è ancora arretrato... :] Cosa in questo caso positiva e sensata e quindi, temo, destinata a non durare.
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